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Quello della Casa della Divina Provvidenza non è certo il primo caso di un’impresa gestita da suore che per difficoltà economiche cedano alla tentazione di chiedere aiuto a soggetti poco raccomandabili. Non si aveva notizia, invece, di suore che da tizi del genere arrivassero a subire, senza neppure abbozzare un cenno di protesta, cocenti offese del tipo «da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca». Siamo alla fine dei tempi, i segni ci sono tutti.