Ancora una volta un film tratto da una biografia. E ancora una volta una storia triste sulla schiavitù dei neri in America.
Quei lager accennati in "The Butler", potete viverli in questo film seguendo le vicende di Solomon Northup.
Era il 1841 quando Salomon, tradito da falsi amici, viene venduto come schiavo. Aveva una casa, una moglie, due figli, un lavoro e soprattutto, la sua libertà. Dopo una notte, al suo risveglio, scoprirà di non avere più nulla di tutto ciò, nemmeno il suo nome. Salomon dovrà pazientare, sopportare e aspettare per 12 anni prima di trovare la complicità di un uomo bianco che lo salverà da quest'incubo.
Film inteso, triste, e terribilmente veritiero.
Un Golden Globe come miglior film drammatico e, per il momento, 9 nomination agli Oscar 2014: Miglior film, Miglior regista a Steve McQueen, Miglior attore a Chiwetel Ejiofor, Miglior attore non protagonista a Michael Fassbender, Miglior attrice non protagonista a Lupita Nyong'o, Migliore sceneggiatura non originale a John Ridley, Migliore scenografia ad Adam Stockhausen e Alice Baker, Miglior montaggio a Joe Walker, Migliori costumi a Patricia Norris.
In Italia, per conquistare un po' di pubblico hanno pensato di sfruttare i bei volti di Brad Pitt e Michael Fassbender per i poster di lancio (il film uscirà in Italia tra 4 settimane).
Bene, grazie a questa banalissima strategia di marketing, gli inglesi, in difesa del loro connazionale, l'attore protagonista Chiwetel Ejiofor, ci hanno subito dato dei razzisti.
Non nascondiamoci, a volte lo siamo, ma non è questo il caso.
Più che per razzismo qui ci vorrebbe una bella denuncia per pubblicità ingannevole! Con un poster così (vedi sotto) pensi che Brad Pitt sia il protagonista assoluto e invece appare per una decina di minuti, forse meno!
Anche lo stesso Brad Pitt, uno dei produttori del film, ha sicuramente partecipato al film giusto per regalare un nome di rilievo (il suo!) a questo cast di sconosciuti.