
Per fortuna, pochi di noi hanno visto un uomo piangere sul serio. Avete mai visto un uomo piangere in un modo che è difficile definire "piangere"? Consigliare la visione di questo film è difficile. Le torture fisiche e morali sono qualcosa di già visto forse, ma in questo modo mai. McQueen analizza in modo dettagliato il rapporto servo-uomo libero. Certosino e naturale come un quadro. Come una natura morta o una veduta. McQueen attraverso i ritratti di questi "uomini liberi" ricostruisce gli anni di un uomo che va svuotandosi nel tempo realizzando il sogno di ogni padrone di possedere un automa.

McQueen sembra aver girato la trilogia della sofferenza. Se la scommessa per quest'episodio era "il tema universalmente condiviso" la prossima potrebbe essere quella della commedia o del thriller. Difficile trovare un regista al giorno d'oggi che riesca a calibrare bene ogni elemento. Dotato di un senso estetico e umano rarissimo. Come quando nelle fasi iniziali mischia musica e suoni diegetici come un dj. Mettendo a tempo preghiere e frustrate, sberleffi e falciate. Metafora di un mondo che ha un tempo tutto suo. E che Solomon farà bene ad accettare per sopravvivere.
Giuseppe Bonafede
