Magazine Bellezza
Dopo aver visto questo film ho compreso il perchè abbia, meritatamente, vinto l'Oscar 2014.
Non è un film facile. O meglio. Non è un film leggero e per tutti.
E' un film "pesante" che narra la vicenda realmente accaduta nel 1841 a Solomon Northup, un Uomo libero di New York che, abbindolato da due mercanti di schiavi in incognito sarà, contro la sua volontà, trasportato e venduto in Georgia come schiavo nelle piantagioni del Sud.
Senza poter comunicare con la famiglia ignara del suo rapimento, Solomon si adatterà suo malgrado a sopravvivere, come dice lui, alla realtà cruda e inumana delle piantagioni. Incontrando durante i suoi lunghi 12 anni di prigionia, perchè di questo si tratta, ricchi proprietari terrieri dal lato umano come il Padrone Ford,
sino al lato più becero e crudele di Padron Epps, interpretato magistralmente da M. Fassbender.
Durante questi 12 anni di schiavitù Solomon intreccerà un rapporto di amicizia con la schiava Petsy, la favorita di Padron Epps, cercando di difenderla ma anche di spronarla a non lasciarsi andare, a non uccidersi.
Ma di resistere sempre e comunque alle cattiverie che le verranno inflitte.
Crudele e assurda è anche la scena quasi finale delle frustate inflitte a Petsy sino alla lesione della schiena di lei. La cattiveria di Padron Epps/Fassbender ingelosito per l'assenza di Petsy (andata nella piantagione vicina a prendersi del sapone per lavarsi), la cattiveria della moglie di Padron Epps nei confronti degli schiavi, ma soprattutto della favorita del marito, fanno di questa scena crudele un ritratto reale di come sono andate realmente i fatti in quel periodo ed in quel luogo.
Dopo questi lunghi anni Solomon però ha la fortuna di incontrare un uomo canadese, contrario allo schiavismo, che spedirà per conto suo una lettera alla sua famiglia (rimasta libera a New York) per informarlo della sua ingiusta prigionia.
Il film si chiude con il Sig. Parker, amico di Solomon, che va alla piantagione di Padron Epps a recuperare il povero schiavo per riportarlo alla sua vita, dalla sua famiglia.
Il film è lungo, dura 2 ore e 15 minuti. Forse troppo.
Sono presenti anche molti primi piani all'attore protagonista che, anche senza l'uso di parole, descrivono perfettamente cosa dev'esser stato lo schiavismo negli stati del Sud.
V.
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