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12 elegie ramenghe: quando l’arte promuove l’inclusione sociale

Creato il 10 ottobre 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

12 elegie ramenghe: quando l’arte promuove l’inclusione sociale

10 OTTOBRE –  “12 Elegie ramenghe” è il titolo della quarta edizione del calendario dell’inclusione sociale 2014 frutto del progetto Anno Incluso.  Il calendario verrà presentato al pubblico per la prima volta domenica 13 ottobre alle 17 a Schio in Fabbrica Saccardo (contrà Progresso, 1).

“Anno incluso” ha coinvolto in un percorso di conoscenza di sé gli ospiti di alcune case d’accoglienza del vicentino, che si occupano di persone provenienti da diverse situazioni di disagio sociale, dai problemi di dipendenza alla crisi economica al fallimento del progetto migratorio. Sei le case coinvolte, appartenenti alla, promossa da Caritas diocesana vicentina con il sostegno di Cariverona: Casa San Martino di Vicenza, Albergo Cittadino di Vicenza, Casa Alice Dalli Cani di Arzignano, Casa San Francesco di Bassano del Grappa, Casa Bakhita di Schio, Casa di accoglienza Mulini d’Agno di Valdagno. Al centro del progetto, guidato dalla Cooperativa Samarcanda di Schio, la convinzione che l’arte possa essere uno strumento di inclusione importante in grado di mettere in relazione le nostre comunità con chi vive ai suoi margini.

Più di trenta ospiti tra i 20 e i 72 anni sono stati coinvolti in questi mesi in una serie di laboratori che utilizzano gli strumenti delle arti performative e in un percorso di ricerca fotografica, guidato dal fotografo internazionale Piero Martinello e dall’art director Lorenzo Fanton, con l’obiettivo finale di creare un calendario, un docufilm e alcune performance teatrali che riportino i loro sguardi al centro della nostra società.

Le tappe del progetto sono state diverse, unite dal comune obiettivo di creare un percorso di accompagnamento degli ospiti che li conducesse a mettere in gioco loro stessi:

-Laboratori teatrali: secondo la proposta dei registi e performers Fagarazzi e Zuffellato, si è affrontato con gli ospiti partecipanti un percorso personale e intimo attraverso esercizi fisico-teatrali, interviste dirette e esercizi di scrittura, andando ad intercettare momenti salienti o anche (apparentemente) banali della loro vita. Con il materiale sviluppato si è arrivati a mettere in atto delle brevi performance, dei ritratti “flash”, azioni della durata di 1-5 minuti massimo, che riassumono nell’intensità di un’immagine una caratteristica della loro persona o qualcosa che sentano l’urgenza di comunicare. Le performance verranno presentate nel corso degli eventi di presentazione del progetto.

-Shooting fotografici: Il 10 e l’11 giugno in Fabbrica Saccardo a Schio gli ospiti sono stati resi protagonisti di un vero e proprio set fotografico professionale durante il quale sono stati ritratti dal fotografo Piero Martinello. Passando anche attraverso il make-up, l’hair-stylement e la cura degli abiti, la quotidianità dei loro volti è stata esaltata, ponendo ognuno di loro al centro degli sguardi.

-Laboratorio intensivo residenziale: Il laboratorio teatrale dei registi e performers Fagarazzi e Zuffellato ha incluso anche tre giorni di laboratorio intensivo e di condivisione che si sono  svolti dal 20 al 22 giugno tra le colline scledensi. Ciò che è emerso dal lavoro con i performers ha creato la base per il lavoro di “sporcatura” della foto. Guidati dai tre creativi Kadez, Nini e Sparki, gli ospiti sono stati condotti ad agire fisicamente sulla loro immagine, integrando il loro ritratto fotografico con ciò che è emerso dal lavoro durante i laboratori teatrali. A disposizione solo il loro ritratto (foto) ed un numero di strumenti con i quali agire. L’immagine con gli interventi grafici degli ospiti ha costituito il risultato finale del calendario.

-Docufilm: nel docufilm, diretto da Lorenzo Fanton, Michele Reghellin e Elisabetta Abrami, quattro ospiti sono stati affiancati a quattro imprenditori del territorio: Laura Dalla Vecchia (Polidoro Spa), Paolo Monaco (CNA Vicenza), Cristiano Seganfreddo (Fuoribiennale) e Roberto Zuccato (Presidente degli Industriali del Veneto). Attraverso una serie di interviste, il documentario ha voluto indagare il territorio prendendo in considerazione quelle che potrebbero, o meglio che potevano, essere definite figure di successo e di insuccesso. Potevano perché il momento storico sta contribuendo in maniera forte ad un mutamento sociale nel quale scompaiono figure consolidate, quale poteva essere quella dell’imprenditore veneto, e nel quale concetti ben definiti, come quello di povertà o emarginazione, vanno ridefiniti. Il documentario si pone l’obiettivo di contribuire a questo processo di ridefinizione proponendo una riflessione consapevole in tale direzione e rendendo gli attori menzionati protagonisti del processo.

Federico Bernardi

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