Mancano meno di tre mesi alla fine della scuola.
Ne mancano tre, più dieci giorni, all’inizio dell’esame di stato.
Il lungo marzo (mese cruciale per la didattica scolastica, nel quale si gioca – bene bene o male male – un anno intero) galoppa giù lungo il suo secondo terzo, con una velocità che è perturbante (e non usuale). Aprile, sarà un attimo. E già a maggio si ride.
Oggi da scuola (dove la ‘povna arriverà un’ora prima, con anticipo) mancherà tutta l’Onda, occupata a buttare, insieme ai suoi coetanei, il sale in mare.
La ‘povna avrà poco tempo di rendersene conto, perché tanto sarà presa dalle sue classi vere (i Pesci e i Merry Men) e da quell’altra ombra (i Maculati: che le dà tanti, ma tanti pensieri).
Eppure la ‘povna, in ogni singolo minuto, ne sarà cosciente. Perché quel sottile filo rosso che li lega l’una agli altri, ineludibile, non si può spiegare; ed è una cosa solo loro.
E potrà fare le prove generali per quando, l’anno prossimo, non mancheranno tre mesi e dieci giorni: non mancherà più niente.
O, anzi, meglio: mancheranno sempre e solo; e basta.
E forse è giunto il tempo, per la ‘povna, di qualche seria e ponderata decisione.