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12 novembre 2011

Creato il 12 novembre 2011 da Nicola Mente

dimissioni BerlusconiUno spettacolo che toglie ogni parola e ogni possibile dignità di appartenenza, ad iniziare da quella alla propria coscienza.

«18 Aprile festa nazionale dei parastatali con almeno due anni di servizio. La scelta, casualmente di comune accordo fra tutti i parastatali del regno, festeggiava San Galdino vergine. Tutti si preparavano alla festa e nessuno ne sentì mai la mancanza. Il

Berlusconi
principe con i piedi contro il lampadario acquistava dimestichezza con lo Yoga-Rock:ultima importazione anglo-americana in tema di belinate. Il fratello del principe si rosicchiava il medio della sinistra convinto di contribure con questo allo sviluppo dei popoli in via di sottosviluppo. La Regina sculacciava di santa ragione un servitore, visto che si trattava di un fatto reale. Il Re si depilava sulle cosce.

Il popolo eseguiva un raro esercizio di masturbazione massificata. La forza dell’ordine nell’esercizio del proprio dovere si identificava col popolo, e tutti cantavano in coro «Binario, dolci parallele della vita». I parastatali scalzi e votati alla castità si recavano in fila per quattro verso lo stadio pena: la morte. Il primo esercizio, consisteva nella scalata dei tralicci d’illuminazione ai bordi dello stadio; e nell’immediato tuffo a testa in giù sulle gradinate. Altri mille giochi coronavano la festa e tutte le categorie partecipavano con spirito sportivo e abnegazione assoluta. Al vincitore veniva concesso di toccare per secondi trenta le cosce alla Regina, ma inevitabilmente ogni anno era lo stesso Re, gelosissimo e depilato, a sottoporsi al trattamento. Allora ci furono dei moti sovversivi capeggiati dai rossi, che al grido «W la regina e le sue cosce» organizzarono manifestazioni articolate. La rivoluzione non tardò. La rivoluzione era fissata per le ore 18:00 in piazza larga e si apriva con un concerto di Fabrizio De Andrè.»

(Rino Gaetano, copertina di Mio Fratello è Figlio Unico, 1976)

Amen.

 



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