a cinquecento anni dall’approdo di Colombo nel ‘Nuovo’continente
di Pina Piccolo
Inghiottito dalle liane, il labirinto,
Nel profondo della foresta
Inghiottita dalle liane, la selva
Circondata dal fiume
Circondata da indios
- nei giorni di mercato, le donne
Attraversano l’Usumacinta
Su fragili imbarcazioni
Per scambiare piume dai colori sgargianti
Per monetine di latta,
Per tela mimetica--
Nel profondo della foresta
Inghiottita dalle liane
Camaleonti nascosti tra i massi e le frasche.
Nel cuor della notte sui gradini del tempio
La luna disegnerà
Un serpente
Che offre il frutto vermiglio
Della conoscenza
A chi vive
Con il sapore della paura.
Anotte fonda le scimmie urlatrici
Si dondoleranno tra le cime e gli scorpioni
Si nasconderanno sotto le pietre.
Nel pieno della notte, Mauro
Il Lacandone cristiano, guardiano del tempio Maya
Erigerà un piccolo altare
A un dio senza nome
E, ubriaco, verserà lacrime
Mendicando il perdono alla moglie tradita
Poi, machete in mano
(imponente a vedersi)
Brandendo vendetta
Urlerà con la foresta
Una maledizione
Eco di ferita purulenta
Che nell’aria si arresta.
Un granello di tempo
Nella clessidra della storia
Passa per le forche caudine
Della memoria
Oggi
(1992)
[1] Yaxchilan era un’antica città Maya, ora sito archeologico, situata nella foresta Lacandona, nello stato meridionale del Chiapas, nel Messico, vicino alla frontiera con il Guatemala. Il sito è rinomato soprattutto per le stele e gli architrave in ottimo stato di conservazione, alcuni dei quali rappresentano i riti associati alle cerimonie di iniziazione dei veggenti.