120 pagine

120 pagine. In fondo non sono neanche tante. Così mi ha consigliato un mio carissimo amico. Scrivere centoventi pagine. Condensare in 120 pagine la "Teoria dei tratti dominanti" o "Etoanalisi". Si può fare. Si tratta di raccogliere e sistemare alcuni stralci già "postati" in questo blog. E rimaneggiare altro materiale non postato. Progetto minimo. Fattibile. Poca teoria e tanti esempi pratici. Del tipo: "Il mito della creazione", "Edgar Allan Poe e La lettera rubata", o "Omero e la Musa"; e poi dalla mitologia potrei prendere tanti altri spunti. Achille e Briseide. Ulisse. Sì, credo che non mi impegnerebbe nemmeno più di tanto. Approfondire soltanto l'aspetto delle modalità interattive. Ormai il progetto è più che maturo. Basta applicare il "rasoio di Occam" e recidere tutto ciò che non rientra in quelle centoventi pagine. Del "limite" ho fatto la mia filosofia o "visione del mondo": e centoventi pagine è il limite giusto. Né una pagina in più nè una pagina in meno. E' la misura esatta. E' un numero magico, perfetto nella sua essenzialità. Un numero che m'affascina. Un libro di 120 pagine si legge in dieci ore, meno di una mezza giornata...
Allora auguro Buon Anno e una buona lettura a tutti i miei futuri lettori!