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12/12/2014 - Chi si occupa di suolo alla direzione generale ambiente della Commissione Europea

Creato il 12 dicembre 2014 da Orizzontenergia

Negli articoli fin qui pubblicati, abbiamo cercato di indicare alcune delle istituzioni europee che hanno a che vedere con i suoli e il territorio.

Volutamente, abbiamo evitato di parlare delle persone che all’interno della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea si occupano della politica dei suoli per l’Unione Europea. Volutamente, perché è impossibile descrivere il lavoro dei funzionari che provedono a combinare le “tessere del puzzle” senza prima descrivere le “tessere”.

In precedenti articoli abbiamo illustrato l’interesse che varie istituzioni dedicano al suolo: Parlamento Europeo, Comitato delle Regioni, Comitato Economico e Sociale, Agenzia Europea dell’Ambiente, Centro Comune di Ricerca, cui s’aggiungono Parlamenti e Governi nazionali, università, centri di ricerca regionali o territoriali, organizzazioni governative specifiche e infine altre Direzioni Generali della Commissione.

Il lavoro dei funzionari della DG Ambiente più che al gioco dei puzzle è paragonabile a quello degli scacchi in cui contano competenza, conoscenza, ingegno, e molta molta pazienza. Essi devono occuparsi dalla raccolta di dati, alla loro trasformazione in regole e proposte legislative.

Il mandato della DG Ambiente è chiaro ed è stabilito tramite programmi d’azione pluriennali.

Il “7° programma d’azione ambientale” (2014-2020) è iniziato ufficialmente il 17/01/2014 e riconosce che contrastare il degrado del suolo è una sfida per tutta l’Unione Europea. Il Programma si dà come obiettivo che entro il 2020 tutto il territorio europeo sarà gestito in maniera sostenibile, con il suolo adeguatamente protetto e il risanamento dei luoghi contaminati ben avviato.

Con un obiettivo così definito è obbligo chiedersi quanti sono i funzionari che seguono le iniziative sul suolo. In totale tre, riuniti in una sezione dell’Unità che si occupa anche di agricoltura e foreste (http://ec.europa.eu/environment/soil/index_en.htm). Effettivamente sono pochi rispetto al lavoro di analisi necessario alla formulazione di proposte politiche da sottoporre a Parlamento e Consiglio. Va comunque considerato che costituiscono il terminale di quella rete di funzionari, ricercatori, accademici e politici che si occupano di suolo nelle varie istituzioni e negli Stati Membri.

Dopo il ritiro della proposta di Direttiva sul suolo, il loro lavoro si concentra su una nuova proposta di direttiva “Territorio come risorsa” da formulare e presentare entro il 2015.

Oltre a ciò vanno aggiunte la presenza al padiglione europeo dell’EXPO 2015 a Milano, e la preparazione della nuova conferenza della “Settimana Europea sul Suolo” prevista nella prossima primavera. Il 2015 sarà inoltre un anno particolarmente impegnativo, perché avranno luogo svariate iniziative a livello mondiale che domandano una partecipazione europea preferibilmente coordinata con la DG Ambiente e la sua sezione suolo: l’anno internazionale dei suoli; il partenariato globale sul suolo; l’attualizzazione degli obiettivi dello sviluppo sostenibilesviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è quel tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire. I tre obiettivi dello sviluppo sostenibile sono: prosperità economica, benessere sociale e limitato impatto ambientale. La prima definizione, risalente al 1987, è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland, poi ripresa successivamente dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.

Se il lavoro principale della sezione suoli rientra nella sfera della preparazione di politiche, una attenzione particolare è data alla disseminazione delle informazioni e alla creazione di contatti in tutti gli Stati Membri. Tale attitudine è dettata dalla consapevolezza di essere una struttura di supporto al contatto coi cittadini e le istituzioni.


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