Sono mesi che devo scrivere questo post, e piu' aspetto piu' si allunga.
Il 2015 e' stato l'anno delle partenze, anche se a dirla tutta la prima partenza c'era stata prima, ad agosto 2014. Rosa e' stata la prima "amica" di D, se di amicizia si puo' parlare a quell'eta'. Ero al playground con D che aveva poco piu' di sei mesi, all'epoca si dondolava semplicemente sull'altalena, e affianco c'era Rosa, due mesi piu' piccola, con la sua mamma, dalla Danimarca. Anche se non ci siamo mai frequentavamo assiduamente, ci capitava di vederci spesso. E cosi' prima uno dopo l'altra: i primi passi, le prime parole, le prime cose buffe, fino ai due anni e mezzo di D, quando Rosa e la sua famiglia hanno lasciato San Diego per tornare in Danimarca.
"D, Rosa trasloca con la sua famiglia, vuol dire che parte ma non torna mai piu'", "Ma cosa vuol dire mai piu'? Tra un mese? Tra un giorno? Tra 5 giorni?", "No amore, mai piu' vuol dire mai piu'".
E' stato un po' difficile da capire.
A gennaio 2015 e' partita Nozomi. Lei e' stata a lungo la migliore amica di D, anche se lei parlava giapponese e lui italiano, ma incredibilmente si capivano, ridevano, giocavano. Abbiamo conosciuto Nozomi e la sua mamma quando D aveva poco piu' di un anno, lei due mesi piu' grande. Si sono frequentati fino ai tre anni. La mamma di Nozomi e' molto simpatica, anche noi riuscivamo a capirci nonostante il nostro inglese stentato :-). Dalla mia esperienza limitata, mi sento di dire che i giapponesi sono delle persone meravigliose, e la mamma di Nozomi non e' mai stata da meno. Continuiamo a sentirci via email e a mandarci foto dei bimbi (e qualche regalo ogni tanto), ma decisamente non e' come vedersi tutti i giorni al playground...
"D, anche Nozomi trasloca con la sua famiglia... parte e non torna mai piu'".
A febbraio 2015 siamo andati in vacanza in Italia, una volta tornati a San Diego D avrebbe affrontato il cambio di classe: dalla classe di mezzo (bambini tra i 2 e i 3 anni) alla classe dei grandi (bambini tra i 3 e i 5 anni). Nella sua classe aveva moltissimo legato con due bimbi: Paul (francese) e Juni (koreano). Anche qui, nonostante gli ostacoli linguistici, grande amicizia e grandi risate, soprattutto con Juni. Chiesi alla maestra se nel cambio classe D sarebbe capitato con almeno uno dei due suoi amici, ma "no, mi spiace, entrambi traslocano a fine mese".
"D, mi spiace, ma anche Paul e Juni traslocano, non verranno piu' a scuola con te".
A maggio c'e' stata la partenza piu' pesante per tutta la nostra famiglia: David con la mamma e il papa'. In realta' David e' stato l'ultimo arrivato, perche' noi grandi ci conosciamo dal gennaio 2011, da prima che nascessero i bambini. Sono passati piu' di sette mesi dalla loro partenza.... ma non ho ancora la freddezza per parlarne. Dico solo che ci mancano tantissimo, anche D ogni tanto scade nel malinconico con "ma ti ricordi quando c'era Romina....". Proprio qualche giorno fa abbiamo pero' comprato i biglietti aerei per andare a trovarli :-)
"D, anche David trasloca.... ma prima o poi andremo a casa sua a salutarlo".
Approfittando di una cena di saluto per David e famiglia, avevo ricontattato la famiglia di Penelope. Era da tanto che D e Penelope non si vedevano, da quando erano molto piu' piccoli, ma si erano trovati subito bene. Ho cercato allora di organizzare un pomeriggio di gioco, ma non ci sono riuscita, fino a quando ad agosto...
"D, ti ricordi quella bambina tanto simpatica che volevi rivedere? Beh, anche lei trasloca, torna a vivere in Italia".
E per concludere l'anno, a dicembre e' partito anche Manu. Lui e la sua mamma li abbiamo conosciuti al playground vicino casa perche' li ho sentiti parlare in Italiano, e ne ho approfittato per attaccare bottone. D aveva un anno e mezzo, era aprile ed era il giorno in cui lo avevo iscritto a scuola (con inizio settembre), e con piacere avevo scoperto che Manu andava proprio in quella scuola. Nonostante gli impegni, siamo riusciti a frequentarci spesso e alla fine D e Manu giocavano quasi tutti i giorni insieme... anche questo e' stato un duro colpo.
"D, amore, anche Manu trasloca... ma non va troppo lontano, prima o poi andremo a trovarlo".
Dei suoi amici "di lunga data" e' rimasto solo C. E ogni tanto mi chiede preoccupato se anche C sta per traslocare, oppure insiste di voler traslocare anche lui, vuole andare a vivere a New York dice.
E' vero che nel frattempo sono arrivate altre persone, e anche D ha conosciuto altri bambini, insomma amici che vanno e amici che vengono, ma quelli che vanno via fanno molto piu' rumore, e lasciano un vuoto dietro di loro. Noi genitori continuiamo a sentirci, ma per i bambini e' piu' difficile mantenere un rapporto a distanza.
Tutto questo movimento a San Diego e' normale. Si viene per lavoro, si va via per seguire un lavoro. Anzi, in generale credo che in tutti gli Stati Uniti sia cosi. Quindi per D questo e' solo l'inizio.
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Un paio di giorni fa eravamo in un museo di Los Angeles, dentro la ricostruzione di un ambiente della Stazione Spaziale Internazionale. Ad un certo punto tutto l'ambiente ha iniziato a girare intorno a noi, per simulare l'effetto di vivere nello Spazio. D era molto preoccupato: "Mamma, stiamo girando! Mamma, siamo sottosopra!". Io gli spiegavo che no, noi eravamo fermi, era la stanza che girava intorno a noi. Lui pero' insisteva "Mamma, stiamo girando". In fondo credo avesse ragione lui.