Italiani di Cartagine si uniscono al Comitato Libere Tutte-Firenze, nel loro appello qui sotto e invitano i propri lettori ad aderre all'iniziativa
Il 13 agosto dello scorso anno, giorno della ricorrenza della promulgazione del Codice dello Statuto personale del 1956, le donne tunisine sottoscrissero la Dichiarazione per i diritti delle donne, l’uguaglianza e la cittadinanza. La pubblicammo allora segnalando la forza del messaggio, la determinazione ed il coraggio con i quali le nostre sorelle dell’altra sponda del Mediterraneo andavano a rivendicare “il rispetto della dignità e della piena cittadinanza di tutte le tunisine”.
E’ trascorso un anno e la vigilanza e lo spirito di lotta non sono certo venuti meno, ma lo scenario apertosi a seguito delle elezioni dello scorso ottobre presenta aspetti preoccupanti. Ci giunge infatti un appello accorato ed allarmato con il quale le donne tunisine più impegnate nella ricerca di una vera emancipazione segnalano il pericolo di un grave arretramento. Si paventa, infatti, che la nuova Carta Costituzionale, in luogo della richiesta uguaglianza e parità delle donne in una condizione di cittadinanza piena, riservi loro un ruolo di “complementarietà” nei confronti di quello maschile.
E’ ciò che viene detto nella petizione che pubblichiamo, aderendovi ed invitando alla sottoscrizione ed alla più ampia diffusione possibile. Non sono in gioco solo il futuro e la dignità delle donne tunisine. E’ una lotta che ci accomuna perché ogni menomazione dei diritti fondamentali della donna ci riguarda e ci colpisce direttamente. Facendo nostro il loro appello, celebriamo insieme alle donne tunisine la ricorrenza del 13 agosto.
Firma anche tu l'appello presso :
www.avaaz.org/fr/petition/Protegez_les_droits_de_citoyennete_de_la_femme_en_Tunisie/?cyNjrdb