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13 avvisi di garanzia per il sit-in non autorizzato. C’è anche un politico

Creato il 10 gennaio 2012 da Lapulceonline

No TavIl 2012 si apre con un’amara sorpresa per il movimento No Tav alessandrino. E’ infatti in questi giorni che alcuni esponenti anti-Alta Velocità sono stati raggiunti da un avviso di garanzia risalente ai fatti dello scorso 27 giugno, quando il movimento organizzò un presidio davanti alla Prefettura di Alessandria che -oltre a contestare grandi opere quali appunto la Torino/Lione e il Terzo Valico- solidarizzava con i valsusini in quelle ore anche loro impegnati nella lotta contro l’apertura dei cantieri. L’accusa è quella di aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata. Un avviso che arriva dunque a oltre 6 mesi di distanza e che coinvolgerebbe membri di alcuni movimenti ambientalisti della zona, esponenti di Rifondazione Comunista e di alcuni movimenti anarchici alessandrini, il responsabile della Confederazione Unitaria di Base (CUB), Salvatore Corvaio, ed il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Giorgio Barberis.

Alla manifestazione erano presenti ad Alessandria una quarantina di persone ma ed essere state raggiunte dall’avviso di garanzia sono 13 di esse. Gli anarchici del “Perlanera” lo hanno definito “un atto intimidatorio basato su un regio decreto del periodo fascista”, risalente di fatto al 1931. Una legge che vietava non solo le manifestazioni non autorizzate dalle autorità, ma ne puniva anche la partecipazione.

Ed è proprio per aver partecipato al presidio “incriminato” che il consigliere Barberis si è visto recapitare l’avviso di garanzia. “Naturalmente non potevo sapere che la manifestazione non era autorizzata dalla Questura, altrimenti non vi avrei partecipato”, ha spiegato alla Pulce. ” Ma solidarizzo con tutti i manifestanti in quanto, oltre al fatto assurdo che stiamo avendo a che fare con una legge introdotta dal regime fascista, per giunta quel giorno nessuno (le forze dell’ordine ad esempio, ndr.) ha avvisato i manifestanti dell’ illegittimità del presidio. Ci hanno lasciato fare, ed ora ecco gli avvisi di garanzia, che per altro arrivano soltanto alle persone “note” del movimento, a quelle che sono state riconosciute”.

Di simile avviso sono anche i membri del Laboratorio anarchico Perlanera, che a nome dei 13 denunciati hanno denunciato: “Gli spazi di libertà si vanno sempre più restringendo pericolosamente anche nel nostro territorio. Gli avvisi di garanzia arrivano a distanza di 6-7 mesi dal presidio ma la tempistica è molto chiara: arrivano dopo pochi giorni dall’annuncio dello stanziamento dei fondi per i lavori del Terzo Valico, tratta ad alta velocità Milano-Genova e a cavallo tra le due partecipate assemblee No Tav svoltesi di recente nel tortonese. Lo riteniamo un gesto grave, di stampo intimidatorio ed in chiave ‘preventiva’ per i mesi a venire ed in vista dell’avvio dei lavori”.

Solidarietà ai menifestanti raggiunti da avviso di garanzia è stata espressa anche dai membri del Laboratorio Sociale di Alessandria che quel fatidico 27 giugno si trovavano proprio in Val di Susa a presidiare i cantieri.

 


    

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