Magazine Diario personale

13 maggio 2011

Da Beatricepesimena @beatricepesimen

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la notte del 13 maggio di tre anni fa, stavo attraversando l’Italia per andare a salutare mio padre, che era morto nel pomeriggio… era morto ed io vivevo ormai da tempo lontano da casa, come mia sorella, come i miei zii, come tanti…

mio padre che mentre moriva, e mentre cercavano inutilmente di rianimarlo, io ero qui, a casa mia, lontanissima, attaccata al telefono… e speravo di riuscire almeno a poterlo salutare un’ultima volta… invece sono arrivata all’alba a casa dei miei e lui era già, adagiato nella bara, con un vestito bello,  come piaceva a mio padre e i segni di quella malattia che lo avevano imprigionato e avevano bloccato parte del corpo per anni, erano scomparsi, e lui mi sembrava, finalmente libero di riposare

e me lo sono immaginato libero di camminare in quel suo modo bello, lui che da anni ormai passava dalla carrozzina al letto, lui che senza mia madre non sarebbe sopravvissuto un giorno…, lui che aveva solo lo sguardo per comunicare e dei mormori che solo mia madre o mio fratello comprendevano,

me lo sono immaginato così come me lo ricordavo prima della malattia, …sorridente, elegante, con quella risata piena che lo faceva tremare tutto, con i suoi baffi neri, con le sue mani belle  e grandi che tenevano un ago da cucire con delicatezza, con la sigaretta accesa e lasciata consumare sulla sua macchina da cucire a pedale, con la sua voce bella,

me lo sono immaginato che al mare stavolta ci andava da solo, dopo averci portato noi, me lo sono immaginato che si faceva una nuotata in mare, lui che da troppi anni, il mare lo vedeva seduto da una sedia a rotelle;

è così che lo immaginavo mentre lo guardavo per l’ultima volta, è così che lo voglio ricordare sempre,

e non importa se tante volte mi chiedo cosa mi direbbe in molti momenti della mia vita, come sarebbe stata la mia vita se la sua fosse stata diversa,

so che ci sono molti aspetti di me che ho ereditato da lui, anche alcuni punti deboli

e allora …allora vorrà dire che appena avrò occasione di andare al mare, nel nostro mare, farò un bagno anche per lui, perché lui così voleva vedere i suoi figli …sorridenti!


Tagged: Beatrice Pesimena, mio padre

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