Mathematics meets fashion, inspired by the design-paper pair, to develop a project with important ethical and sociological implications.
Il designer 72enne Issey Miyake, che aveva lasciato il timone creativo della griffe nel 1999, torna protagonista con il progetto moda eco-sostenibile 132 5 Issey Miyake che si basa proprio su uno studio digitalizzato dell’antica arte di piegare la carta, l’origami.
Il nome stesso fa riferimento a questa applicazione: 1 pezzo di tessuto a 3 dimensioni modellato in una forma a 2 dimensioni. Il 5 separato da uno spazio, invece, indica il momento in cui il capo viene indossato e prende vita “attraverso la comunicazione tra le persone” ma anche la speranza che il concept possa avere ulteriori trasformazioni. In fisica, la quinta dimensione è una ipotetica extra-dimensione dopo le tre spaziali e il tempo. Alcuni astrofisici ritengono che possa essere l’universo in cui viviamo.
Trattandosi di una trasposizione dell’origami nella moda, la carta è sostituita da poliestere riciclato sottoposto sempre allo stesso procedimento: dopo essere stato tagliato, rifinito e piegato in modo preciso e permanente, basandosi sulle formule generate dal computer, le forme bidimensionali vengono riconfigurate in 3D generando abiti, gonne, giacche, top e pantaloni che, grazie ad un sistema di abbottonature nascoste, possono cambiare volumi, silhouette e dimensioni o assemblare più pezzi.
La poliedricità di questa collezione rimanda chiaramente al background lavorativo di Issey Miyake.
“Questi capi sono molto leggeri, come l’aria – ha affermato il creativo – e senza stagione. Spero che vengano mantenuti per lungo tempo e non sostituiti ogni due mesi. Questa, per me, è l’essenza dell’eco-sostenibilità”.
Il debutto di quest’operazione di 10 cartamodelli capaci di trasformarsi in abiti 3D è fissato per il 26 novembre nei flagship store di New York, Londra e Parigi e nel primo monomarca della linea, che sarà aperto a Tokyo.