La scelta fra le due gare, distanti da casa mia quasi per gli stessi chilometri, con partenze quasi simultanee e con percorsi quasi della stessa lunghezza (attorno ai 10 km), non è stata scontata, proprio per il gran numero dei quasi. L'ha spuntata la bella gara di Gaglianico, giusto perchè la ritenevo più "asfaltata" e piatta (ed avevo ragione).
E' una domenica di sole stantìo, indeciso, con una temperatura ottimale per la corsa, ma che fa presagire le mattine frizzanti che seguiranno.
foto (modificata) by www.biellaedintorni.it
Dopo una settimana con 2 soli allenamenti: un lungo su tapis roulant ed un interval training corso venerdì alla luce dei lampioni, e per alcuni tratti (brevi) al buio, ho preso posto sotto il gonfiabile non granchè convinto delle mie possibilità, ma in fondo poco conta il pregresso, dopo il via: si combatte sperando che il fisico faccia il proprio lavoro ed appoggi in pieno la voglia di correre. Il primo chilometro è una bella progressione a raggiungere i 4.21 al chilometro, ma poi accelero ancora fino ai 4' (maledetti!) che ovviamente non mantengo, altrimenti sarebbe "Father contro i 3.30" . Sto attorno ai 4.15 fino all'inizio di un tratto sterrato (2 chilometri circa) che mi fa perdere qualche secondo. Uscito dalla zona campestre, per un altro chilometro torno ai quattro, probabilmente per aiuto divino, e mi rendo conto che è quella l'aria che vorrei respirare più spesso. Sembro in grado di amministrarmi meglio in gara: so quando dare gas e quando starmene buono in attesa. Sono contento, più che dell'ordine di arrivo (119 su 261) del pb di 4.14 al chilometro, anche se non posso fare a meno di chiedermi quanto potrò ancora spremermi, quanta velocità si può ancora racimolare in un 45enne che ha iniziato forse troppo tardi ad usare le gambe per correre.