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14 Giugno 2013 – SPECCHI PULITI (Kurumuny) di Annatonia Mino a Galatone (LE)

Creato il 14 giugno 2013 da Lucianopagano

NELL’AMBITO DI INCONTRI SULLA MEDIAZIONE UMANISTICA DEI CONFLITTI IN SALENTO
14 –17 giugno 2013 a Galatone e Diso (Lecce)

Presentazione del Volume
“Specchi Puliti”, poesia e mediazione dell’anima
di Annatonia Mino (Ed. Kurumuny, 2013)

14 Giugno 2013 – SPECCHI PULITI (Kurumuny) di Annatonia Mino a Galatone (LE)

VENERDÌ 14 GIUGNO – ORE 19.30
RELAIS SANTA MARIA DEL MORIGE
VIA DEL MARE KM2 – GALATONE (LE)

Saluti istituzionali: Livio Nisi (Sindaco del Comune di Galatone)

Interventi: Jaqueline Morineau (Mediatrice Umanistica dei Conflitti); Eva Crimì (Vicepresidente Ass. Libera Accademia per la Pace);
Annatonia Mino (autrice);
Anna Chiriatti (Edizioni Kurumuny)

Venerdì 14 giugno 2013 alle ore 19,30 ci sarà la presentazione al Relais Santa Maria del Morige in via del mare al km 2 a Galatone (Lecce), la presentazione del volume Specchi Puliti di Annatonia Mino (Ed. Kurumuny). Saluti istituzionali: Livio Nisi (Sindaco del Comune di Galatone)

Interventi: Jaqueline Morineau ( Mediatrice Umanistica dei Conflitti); Eva Crimì (Vicepresidente Ass. Libera Accademia per la Pace); Annatonia Mino (autrice); Anna Chiriatti (Edizioni Kurumuny)

“In principio è un’emozione. Anche alla fine è un’emozione. Una trama esistenziale che si elabora e si sviluppa attraverso un processo di condensazione della parola, ricondotta fino alla sua essenza di significanza, fin quasi alla soglia dell’indicibililità. Questa poesia sfida quella soglia con tutto il suo universo interiore, tenta il colpo di dadi, l’azzardo del dire le cose che si possono soltanto sentire. A volte con la leggerezza che può avere la metafora; a volte con la concretezza che hanno l’impressione, la sensazione. Perché, qui, impressione e sensazione riescono a trasformarsi in materia lessicale che ha spessore, stratificazione semantica. Proviene dal profondo della memoria che si stringe in un verso, molto spesso in una parola sola; eppure quella parola sola riesce a farsi elemento di congiunzione e di comunione tra il sé e l’altro da sé, tra un io e un tu, un soggetto che dice e un altro che riflette, rispecchia, il senso dell’espressione. Probabilmente è questa la cifra che connota la poesia di Annatonia Mino: la costante ricerca di una proiezione del sé nell’altro e dell’altro nel sé. Molto spesso questa ricerca si realizza attraverso un processo di compenetrazione di sensi e percezioni, attraverso intuizioni che poi la parola trasforma in intensità di sentimento oppure in riflessione profonda intorno a verità talvolta inattingibili. Spesso l’indagine interiore, l’autoanalisi, conduce verso una contemplazione dei fenomeni della natura: in questo caso è come se il pensiero si facesse tutt’uno con il visibile, come se l’apparizione e la figurazione delle forme, i movimenti delle ombre, un poco placassero l’attesa, come se quella sfida della soglia del dicibile giungesse a compimento. (Antonio Errico)

“Specchi puliti, immediato rimando ai sentiti e moti di autentica emozione, utilizzati nella mediazione umanistica per il superamento del conflitto, quale strumento facilitatore della riattivazione del contatto con sé e l’altro da sé (dalla presentazione dell’autrice)

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