Il 14 luglio si trasforma in una celebrazione della Liberazione nella Francia del ’44, come documenta questo girato della British Pathé.
La festa nazionale che affonda le proprie radici nella presa della Bastiglia, simbolo del dispotismo, divenne la celebrazione della Patria il 6 luglio del 1880, quando l’Assemblea repubblicana dichiarò, in un articolo unico “La République adopte le 14 juillet comme jour de fête nationale annuelle”. Da allora il 14 luglio si festeggia con una sfilata militare agli Champs-Élysées alla presenza del Presidente della Repubblica – quest’anno in tono minore sembrerebbe da un articolo di Le Monde – con balli popolari e fuochi d’artificio in tutte le città (come racconta questo film d’archivio del 1969).
Il 14 luglio si tinge di nazionalismo con la parata raccontata dai cinegiornali di Mussolini e la sfilata delle “croci di fuoco”, una delle formazioni fasciste che, con altre leghe antiparlamentari, minacciavano la III Repubblica, a difesa della quale scesero in campo, uniti per la prima volta, in una manifestazione grandiosa proprio quel 14 luglio, tutte le forze di sinistra – è la Parigi festosa invasa dai partiti del Rassemblement populaire che sfilano dalla Bastiglia a Porte de Vincennes la protagonista del bellissimo documentario Défilé des 500.000 manifestants a la Porte de Vincennes.
Chiudiamo con un omaggio all’inno della Francia rivoluzionaria la Marsigliese : possiamo ascoltare, grazie alla Biblioteca nazionale di Francia, la registrazione di Marthe Chenal, le cui note patriottiche risuonarono spesso nel corso della Grande guerra; possiamo sorridere (o inorridire) con La Marseillaise in versione reggae di Serge Gainsbourg; possiamo emozionarci, per l’ennesima volta, con la sfida ai nazisti di Rick, che fa intonare il canto di Rouget de Lisle nel suo locale a Casablanca.