14/08/2014 - Elettricità: in Italia oltre 485 mila piccole centrali, il 70% sono da fonti rinnovabili

Creato il 14 agosto 2014 da Orizzontenergia

Il 20% dell’energia prodotta deriva da piccoli e piccolissimi impianti

In Italia sempre più energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W.
viene prodotta con mini-centrali alimentate prevalentemente da fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse
: si tratta di impianti di piccole e piccolissime dimensioni che nell'insieme rappresentano oltre 30 mila MW, un quarto della potenzapotenza
Grandezza data dal rapporto tra il lavoro (sviluppato o assorbito) e il tempo impiegato a compierlo. Indica la rapidità con cui una forza compie lavoro. Nel Sistema Internazionale si misura in watt (W).
installata totale nazionale. E' quanto emerge dal 
Rapporto annuale sul monitoraggio della generazione distribuita (1) pubblicato dall'Autorità  per l'energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
sulla base degli ultimi dati disponibili, aggiornati al 2012.

Oggi nel nostro Paese le 'mini-centrali' hanno raggiunto quota 485 mila,  contribuiscono per oltre il 19% della produzione nazionale totale (circa 57 Terawattora sui 299,3 complessivi) e ben 7 su 10 utilizzano fonti rinnovabili (70%),  con il solare che copre ormai il 31%.
Dal rapporto e dai numerosi dati e grafici riportati si conferma il trend di forte crescita delle mini- centrali per  numero di impianti, per potenza installata e per produzione lorda. Particolarmente evidente è il notevole sviluppo degli impianti di piccola taglia, per lo più fotovoltaici: infatti, oltre il 99% degli impianti monitorati per un totale di 482mila, è di piccolissime dimensioni con una capacità di generazione non superiore a 1 MW. Nell'insieme, le 'micro-centrali' hanno una capacità produttiva di 15.105 MW,   rappresentano il 35,6%  della  produzione  totale  (20,3 TWh)  e  utilizzano  quasi  esclusivamente  fonti  rinnovabili (98%), prevalentemente solare (70%) ma anche biomasse, biogasbiogas
Miscela di gas prodotti in seguito ad un processo di digestione anaerobica di materiale organico di origine vegetale e animale. Alcuni batteri provvedono a decomporre il materiale organico, in ambiente privo di ossigeno, producendo una miscela gassosa formata da metano (50÷70%), anidride carbonica (35÷40%) e tracce di altri gas. Le materie prime utilizzabili sono residui agricoli, zootecnici dell'industria agro-alimentare, acque e fanghi reflui.
e bioliquidi. Da notare che circa il 40% dell'energia prodotta da generazione distribuita viene autoconsumata mentre il rimanente viene immesso in rete o, in piccolissima parte, utilizzato per servizi ausiliari della produzione.

Il Rapporto è stato realizzato adottando per la prima volta la definizione europea di "generazione distribuita" (2) che comprende tutti gli "impianti di generazione connessi al sistema di distribuzionedistribuzione
Attività di trasporto (di elettricità o di gas) agli utilizzatori finali attraverso le reti di distribuzione.
", senza limiti di  potenza; nei precedenti rapporti, invece, la generazione distribuita era definita come l'insieme degli impianti di produzione aventi potenza inferiore a 10 MVA.
Anche la nuova metodologia conferma il trend di forte crescita di questi anni: infatti, il confronto omogeneo per la sola classe di impianti fino a 10 MVA, evidenzia una crescita di quasi il 45% rispetto all'anno precedente con 150 mila nuovi impianti; la potenza installata è aumentata di 5.600 MW (+ 31,2%) e la produzione di 10.500 GWh (+35,9%), prevalentemente per lo sviluppo di nuovi impianti fotovoltaici.
In questo scenario assumono particolare rilevanza gli interventi di regolazione per  promuovere l'integrazione della generazione distribuita nel sistema elettrico e garantire la sicurezza, innovando le modalità di gestione delle reti e degli impianti e promuovendo lo sviluppo delle infrastrutture di rete, tra cui le smart grids

>>> Consulta il Rapporto n.427/2014/I/Eel


(1) La generazione distribuita è stata oggetto di monitoraggio da parte dell'Autorità fin dal 2006, tenuto conto della sua sempre maggiore diffusione e dei conseguenti effetti sul sistema elettrico.
(2) Introdotta dalla direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 luglio 2009,


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