Amyche, il momento è giusto.
Dopo più di un mese di latitanza, probabilmente dovuto al fatto che ho avuto bisogno di riprendermi dall’impressionante tuttezza di Ronan Lynch – mi son personalmente prodigata per consolarlo, dal momento che voi, creature ingrate, gli avete concesso un solo voto!! Siete perdonate solo perché la concorrenza è stata spietata -, finalmente ho trovato qualcuno che mi facesse sospirare dalle pagine di un libro, intrappolandomi nella sua magia d’inchiostro. E nello specifico del manzo di oggi, l’inchiostro è davvero davvero davvero magico. Come lui, del resto.
Irial

Irial dovrebbe essere il cattivo della situazione, capitano della fazione più oscura e terribile di un mondo che si per sé è già spaventoso oltre ogni immaginazione, eppure è difficile detestarlo. A differenza di Keenan, il Re dell’Estate, la sua mancanza di scrupoli è mitigata dall’urgenza che lo spinge e dal rispetto che, nonostante tutto, sembra sempre accordare alla vittima dei suoi intrighi. I suoi mezzi sono discutibili, ma il suo scopo è nobile: salvare la sua Corte, procacciando emozioni con cui nutrirla. E lo fa nonostante sia stanco, nonostante il desiderio di trovare qualcuno che prenda il suo posto e la consapevolezza che quel qualcuno non solo gli era vicino, ma lo ha anche già abbandonato per servire in una corte diversa.
Forse non c’è un motivo razionale che spiega perché Irial mi piaccia così tanto. A conti fatti è un manipolatore che priva una ragazza della sua libertà, della facoltà di scelta, salvo poi innamorarsene e pagare il prezzo del suo sentimento con la perdita proprio di colei che gli ha consegnato qualche briciola di umanità. Forse è il modo, la sua crescita, la sua evoluzione personale. O forse sono i capelli neri, i tatuaggi, gli occhi incredibili. Quale che sia il motivo, Irial è un bel personaggio, un bel cattivo, un bel manzo. E si merita il titolo di Paperboy. Oh.
A volte amare significa lasciare andare ciò che si vorrebbe stringere a sé. Non aveva altro modo di proteggere la sua corte, il popolo fatato, e l’unica mortale che avesse mai contato per lui.

Ok, mi piace perché è tormentato.
Ho la sindrome da crocerossina.
#SorryNotSorry
