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150 anni di pizza, spaghetti e mandolino

Creato il 17 marzo 2011 da Emanuelesecco
sottofondo: CaparezzaGoodbye Malinconia

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Direi che questa immagine riassume perfettamente il nostro popolo, o almeno quello che all’estero pensano di noi: italiano? Pizza, spaghetti, mandolino e mafia!
Sì, sì, ok… facciamo i politicamente corretti: TANTI AUGURI ITALIA. Va bene?!

Oh tu,
paese dalle mille facce,
patria della corruzione e della mafia,
in cui se non fai parte della massa vieni denigrato.

In cui la cultura,
da sempre pilastro fondamentale di ogni paese,
viene ridicolizzata, dimenticata e lasciata crollare in macerie.

In cui la Chiesa,
staterello a sé solo in teoria,
ha il potere sulle decisioni politiche.

In cui la politica,
portata avanti da signori di bianco criniti,
è diventata una parodia di se stessa.

In cui la televisione conta,
un libro fa schifo,
la storia non insegna,
la modernità lobotomizza.

In cui, dice lui, la scuola pubblica è di sinistra,
le scuole superiori sono di sinistra,
le scuole medie sono di sinistra,
le scuole materne ed elementari sono di sinistra,
e dove, sempre a detta di un tappo,
la famiglia deve essere di destra e necessariamente cattolica;
e lui è divorziato e fa festini,
i veri valori si imparano così… certo.

In cui un giovane laureato perde la sua creatività,
in cui un giovane per lavorare deve andarsene,
in cui la giovinezza non ha importanza,
in cui la vecchiaia è ancora lì, non morirà mai.

In cui la stampa è libera perché lo dice lui,
in cui l’economia è in crescita perché lo dice lui,
in cui la sinistra è una minaccia perché lo dice lui,
in cui la sanità va benissimo perché lo dice lui,
in cui la giustizia fa schifo perché pizzica lui,
in cui la scuola pubblica è una merda perché lo dice lui,
in cui la cultura non è importante perché lo decide lui,
in cui l’immigrato fa paura perché lo dice lui,
in cui dittatori vanno e vengono perché fa comodo a lui;
ma non sarà per caso un revival degli anni ‘30?

Scusate questo mio piccolo sfogo… ma non potevo farne a meno.
Certo, trovo che sia giusto festeggiare per le gesta di coloro che volevano un Paese unito sotto un’unica bandiera… per carità. Ma a cosa sono serviti 150 anni?
E indovinate un po’… il governo ci vuole così bene che come regalo per il 150° dell’Unità d’Italia ha praticamente nominato Giancarlo Galan alla carica di ministro dei Beni e delle Attività Culturali. Così potremo tranquillamente sotterrare nel campo di grano sotto casa i libri ai quali siamo affezionati.

Cari parlamentari, andate affan…

Alla fine non voglio fare gli auguri all’Italia, ma a coloro che tutt’ora si ostinano a non farsi travolgere dal gregge, a coloro che desiderano imparare, ricordare e non farselo mettere nel culo dalla televisione. La nostra Italia è ancora questo, patria del pensiero e della volontà di essere liberi. Forse qualcosa di bello c’è ancora… e quelli siete voi.

A tutti voi faccio tanti auguri!

 

E.


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