25 aprile 1863, Sir Frederick Walton chimico inglese, brevetta il primo Linoleum e ne restituisce una versione migliorata il 19 dicembre dello stesso anno. Gli ingredienti furono combinati quasi per caso: olio di lino, polvere di sughero e resina. Ecco svelata l’etimologia del nome di questo prodotto ottimo per i rivestimenti. Tra le sue qualità vi sono anche le capacità fonoassorbenti e isolanti dal freddo, facile da montare e da pulire, economico. La prima principale sede di produzione di questo materiale per rivestimenti fu a Delmenhorst in Germania, poiché da queste parti già lavoravano sughero e iuta. Il Linoleum fu molto utilizzato fin dal XIX secolo nelle abitazioni per la classe operaia e con il tempo ha avuto, come tutti i prodotti una bella evoluzione tanto che divenne uno dei materiali protagonisti per l’architettura del XX secolo, passando anche dal design d’interni e raggiungendo così la Bauhaus. Il Linoleum accompagnò lo stile di alcune opere firmate: Bruno Taut, Henry van de Velde, Peter Beherens, Albin Müller, Ludwig Mies van der Rohe e Walter Gropius. Dagli anni ’50 il Linoleum si è ulteriormente migliorato, inserendo nella produzione materiali di natura sostenibile, per andar di pari passo con la rinnovata sensibilità nei riguardi dell’ambiente e alla salute dell’uomo, così furono rinnovati i colori, la trama e la composizione. Recentemente avevamo pubblicato un post che si intitolava “Chromo Sapiens” dunque mi pare normale, descrivere il percorso evolutivo cromatico del Linoleum: La versione monocromatica “Uni Walton” prodotta dalla Armstrong a Delmenhorst con il marchio “DLW” era la preferita tra gli architetti della Bauhaus e utilizzata anche ad intarsi. Nel 1959 sempre la DLW produce la linea “Marmorette“, i modelli effetto marmorizzato tra i più venduti. Nel 2010 è proposto “Lino Art” con particelle metalliche. Nel 2012 i colori diventano brillanti, vivaci, coloratissimi. Ecco qualche foto del campionario Forbo:
Ed ora perché non proporvi un esempio di restauro fatto con il Linoleum in una casa, disegnata da chi era uno degli utilizzatori di questo materiale nel XX secolo e grande esponente dell’architettura di quel periodo: Ludwig Mies van der Rohe. La sua Villa Tugendhat a Brno in Repubblica Ceca è patrimonio UNESCO, fu costruita nel 1929-’30 ed è stata recentemente restaurata dunque riaperta al pubblico nel 2012, dopo due anni di lavori.
Uno degli oggetti di restauro è stato proprio il Linoleum utilizzato al suo interno, nelle zone giorno e notte prodotti in uno speciale colore richiesto in origine dall’architetto. Per maggiori info, visitate il sito web: http://www.tugendhat.eu
altre fonti:
http://www.armstrong.baunetz.de/sixcms/detail.php?id=9089739
http://www.armstrong.baunetz.de/sixcms/detail.php?id=454897
Giulia