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Una brillante lezione sulla genesi del nostro Stato, quella che ha tenuto questa sera il prof. Domenico Fisichella, politologo ed ex senatore, al Ridotto del Teatro Pasolini di Casarsa. L'incontro rientrava nel ciclo di conferenze che il Comune di Casarsa ha deciso di dedicare al 150° dell'unità d'Italia. Il professore, che sul tema ha scritto un libro intitolato "Il miracolo del Risorgimento.La formazione dell'Italia unita" (Carocci editore), ha illustrato le cause storiche che hanno fatto sì che l'Italia sia giunta tardi, rispetto ad altri Paesi europei, alla creazione dello Stato nazionale. Tra queste cause le dominazioni straniere di varia estrazione e la presenza di uno Stato che faceva riferimento al Papa. La situazione si sbloccò grazie ai benefici influssi derivanti dall'affermarsi delle idee della rivoluzione francese e alla maturazione, da parte di Casa Savoia, del suo possibile ruolo aggregatore dell'intera penisola. L'esito del movimento risorgimentale italiano, per Fisichella, non poteva che essere monarchico e moderato, data la necessità di rassicurazione anti-rivoluzionaria richiesta dalle potenze europee. Un battuta del professore anche sul federalismo: coloro che immaginavano un'Italia federale a metà '800, la intendevano in un senso aggregatore e non disgregatore, un riferimento polemico rivolto ai pretesi "federalisti" dell'Italia di oggi.
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