Mare Adriatico condannato a morte con l'Air-Gun
Lo scorso 3 giugno 2015 è stato adottato con prescrizioni, nonostante ipareri negativi di diverse Regioni, il decreto di compatibilità ambientale (Via) per i progetti di prospezione per la ricerca di idrocarburiidrocarburi
Composti chimici formati da carbonio e idrogeno che costituiscono il petrolio e il gas naturale. Esistono diverse classificazioni degli idrocarburi a seconda dei legami chimici presenti nelle molecole. «d 1 B.P-.SP» e «d 1 F.P-.SP» presentati dalla società Spectrum Geo. Le aree interessate sono immense, collocate nel Mare Adriatico centrale e Meridionale (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) ed hanno un’estensione di 14.128 chilometri quadrati e 16.169 chilometri quadrati, pari a tre volte l’Abruzzo.
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura. nei fondali marini, una tecnica di ispezione dove si procede emettendo spari fortissimi e continui di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo. La tecnica è una delle più contestate dagli ambientalisti di tutto il mondo che sostengono che questi spari sarebbero dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito.
Nei mesi scorsi sembrava che il governo Renzi volesse bandire questa tecnica tanto da inserire il divieto nel decreto sugli eco reati. Poi una improvvisa sterzata e lo stop è stato annullato.
Adesso il Coordinamento nazionale No triv e il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua esprimono la loro indignazione per l’approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente di questo progetto nell’Adriatico e chiedono alle Regioni, alcune delle quali avevano espresso parere negativo (Marche, Abruzzo e Puglia), di impugnare il provvedimento.
«Ricordiamo che questo intervento di prospezione per la ricerca di idrocarburi prevede l’uso intensivo su larga scala dell’air-gun», contestano i comitati, «la tecnica che ha un impatto sui cetacei e sui pesci, come acclarato da ricerche scientifiche di livello internazionale. Guarda caso l’approvazione del Decreto avviene ad un mese dal diktat di Renzi che ha preteso l’esclusione dell’air-gun dal disegno di legge “ecoreati” dopo le pressioni di Confindustria; un vero regalo per i petrolieri i cui effetti si vedono oggi».
Secondo No Triv e Forum questa sarebbe l’ennesima conferma della volontà del Governo di avviare verso la deriva petrolifera l’intero Adriatico che è uno tra i mari più fragili e vulnerabili dal punto di vista ambientale. «Riteniamo che sia indispensabile», sostengono i portavoce delle associazioni, «un’azione comune tra tutte le comunità della fascia Adriatica per scongiurare tutto ciò e costringere il Governo a cambiare strada e abbandonare la corsa agli idrocarburi anche in considerazione del drammatico cambiamento climatico in atto».
Fonte: Bioregionalismo Treia
Fonte: ENEA