il Preambolo alla mozione approvata dal Congresso degli Amici della Terra Italia scritto da Mario Signorino in forma di invettiva;
Preambolo
1. Veniamo da lontano, dal tempo in cui i fondatori costruivano la rete di Friends of the Earth International e l’ambientalismo politico si diffondeva nel mondo industrializzato, penetrava nei sancta sanctorum delle istituzioni internazionali, impegnava duelli esemplari con le grandi industrie
inquinanti e con la cementificazione. Abbiamo lavorato con i fondatori di FoEI, e tali possiamo essere definiti anche noi.
In questo contesto, il rapporto tra Amici della TerraAmici della Terra
Associazione ambientalista presente in Italia dal 1978 che costituisce la rappresentanza italiana di Friends of the Earth International.Gli Amici della Terra promuovono azioni di educazione al rispetto verso l'ambiente, sostenendo iniziative sul territorio affinchè i governi e le istituzioni sovranazionali adottino politiche di sviluppo sostenibile. Italia e FoE International ha attraversato diverse fasi, ma sempre all’interno di un progetto associativo di tipo federale, basato sulla capacità d’iniziativa dei gruppi nazionali, sulla cooperazione e l’aiuto reciproco tra questi gruppi, tra il centro e il livello locale.
L’impegno militante era totalizzante e intenso, e sarebbe stato inconcepibile imbrigliarlo per istruire processi e verificare il grado di conformismo. Ai gruppi più dinamici venivano affidate le maggiori campagne politiche. Se c’erano dissensi significativi se ne discuteva a lungo, nel merito. Quanto agli Amici della Terra Italia, non è mai stato un movimento di massa, ma ha sempre vantato una fortissima presenza politica, che ha inciso sul sistema di governo dell’ambiente a livello nazionale e internazionale.
2. Nel primo decennio di attività, gli Amici della Terra Italia hanno guidato la vittoriosa campagna italiana contro il nuclearenucleare
Forma di energia derivante dai processi che coinvolgono i nuclei atomici (fissione e fusione). e a favore delle fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J), con il supporto dei FoE dei maggiori paesi e delle loro risorse scientifiche. Nei due successivi decenni hanno condotto, tra l’altro, la campagna per la difesa dell’Amazzonia e dei suoi abitanti, con iniziative di massa (come il grande corteo di capi indios a Milano), vasti programmi di solidarietà internazionale e con la promozione di di un gruppo autonomo organizzato in loco.
E’ anche grazie agli Amici della Terra Italia se il Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992 ha realizzato una significativa intesa fra istituzioni internazionali, governi e libere associazioni. Ed è ancora per nostra iniziativa se i movimenti ambientalisti dell’Est europeo hanno trovato validi interlocutori prima ancora che crollasse il Muro di Berlino. Raccogliendo centinaia di migliaia di firme abbiamo promosso vari referendum nazionali contro il nucleare, contro la caccia, per la creazione dell’agenzia governativa per ambiente. Grande è stato l’impegno per contribuire a fare di FoE Europa uno dei primi network ambientalisti non ostili all’Unione Europea e attenti alle sue istituzioni. Sapete, potevamo aspettarci lodi e congratulazioni per questo lavoro, corone di alloro, canti e carole.
E invece ognuna delle nostre iniziative, tanto apprezzate per decenni dai dirigenti di FoeInternational, è diventata all’improvviso un corpo di reato. Da noi, in Italia, si direbbe che è stato costruito un “teorema”. E questo teorema, per i dirigenti FoE del nuovo millennio, prevede un solo sbocco: Amici della Terra Italia è colpevole e, quel che è peggio, irredimibile. Peggio ancora, non si capisce – noi non capiamo, perché è vero che siamo diversi – di quale reato siamo accusati. Si capisce solo che, in qualunque modo venga travestito, si tratta di un reato di opinione; il che oggi è impresentabile davvero.
Siamo accusati di non “allineamento” e non si capisce - noi non capiamo, perché è vero che siamo diversi- quale concetto si vuole esprimere. Poi, l’accusa di essere contro la base del movimento per la “giustizia ambientale”; e anche se non capiamo bene, ci sembra prudente essere contro. Altre elaborazioni riguardano “l’energia sporca”, con la relativa accusa a AdT Italia di essere “greenwasher” di tale energia. Ma in breve, le accuse più pesanti sarebbero che noi siamo a favore dei meccanismi di mercato e, infine, che la nostra presenza e attività sarebbe divisiva, vale a dire fonte di divisione nel movimento ambientalista italiano.
Queste accuse per noi sono titoli di merito, in quanto testimoniano dell’esistenza di un ambientalismo diverso da quello oggi dilagante. E, forse, il maggior titolo di merito degli Amici della Terra Italia è proprio questa volontà di custodire, tra grandissime difficoltà e in solitudine, la fiammella di una cultura ambientale non ribellistica, attenta al merito dei problemi e d’ispirazione liberaldemocratica.
3. Da decenni, l’Associazione si regge sostanzialmente sull’impegno militante a titolo gratuito; lo stesso si poteva dire, in passato, di molti gruppi FoE. Sono stati la presenza e l’attività di gruppi come il nostro a fare dei FoE la rete internazionale politicamente più apprezzata e seria, lontana sia
dal naturalismo impolitico, sia dalla spettacolarizzazione dannunziana alla Greenpeace.
Ora in giro per il mondo non c’è più quella militanza gratuita, ed è giusto che sia così. Adesso con l’ambientalismo si può fare carriera, o almeno ricavare un signor stipendio. Giusto, ma allora bisogna rispondere a qualche domanda: chi siete? È vero che passate da un’organizzazione all’altra senza imbarazzo, ma seminando ovunque i germi del “pensiero unico”, del conformismo, di un ambientalismo a vocazione minoritaria? Voi avete abbandonato la politica, la cultura e l’etica dei fondatori; ma con che cosa le avete sostituite? In parole povere, a che cosa dovrebbero servire i vostri stipendi?
Ma voi non rispondete, con riflesso da sbirro mandate l’ispezione numero 3 e proponete l’espulsione. Tre ispezioni in dieci anni sono tante, troppe; questa smania di espellerci fa pensare a un abuso di potere o almeno a un’incapacità culturale di sostenere un confronto o di gestire il dissenso.
In verità, dovremmo essere noi a mandare un’ispezione. Ma non abbiamo questo tipo di mentalità e soprattutto, al contrario di voi, non abbiamo né cerchiamo potere.
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