“Pensa direito, anda com Jeito”. È la pubblicità dei preservativi. Dipinta in nero e verde su un muro bianco a caratteri cubitali. Avevo letto da qualche parte che ce n’erano un mucchio, ma, curiosamente, è la prima che noto.
Si lascia Beira attraversando un paesaggio lussureggiante verde intenso, pieno di palme. Qui c’è un sacco d’acqua. Incrociamo poi il fiume Buzi, mentre il paesaggio e gli alberi cambiano. In ogni caso non c’è più nessuna traccia di sua maestà il baobab, vero re del nord del paese.
Intanto via Sms notizie non ottime da Vilankulos (oddio, relativizziamo; ieri sera abbiamo avuto una vera pessima notizia: è morto Christian Yaya, uomo buono e dolce, matematico e papà della Maison de la Joye. E facciamo fatica a non pensarci): domani niente snorkeling e, soprattutto, niente Bazaruto.
Seguono colline, papaye (albero curioso, con pochissimi rami, pochissime foglie e tantissimi frutti) e banani.
L’autobus Tco ci lascia, alle 10.20 di sera, in the middle of nowhere, al buio. E di Jonas, che sarebbe dovuto venire a prenderci, non c’è traccia.
(nella foto, il baobab di Peter's Place, a Pemba, spiaggia di Wimbe)