Il ciclismo potrebbe ripartire il 17 gennaio da un’emittente televisiva statunitense? Il texano parlerà di quello ch’è successo a se stesso, parlerà della fondazione Livestrong o, parlando di sé, farà una prima serie di confessioni su tutta la vicenda EPO-UCI-Tour-Wada-Usada-Ferrari e ciclismo degli ultimi vent’anni? L’ipotesi che Lance Armstrong voglia incontrare i dirigenti della Wada per snocciolare la lista di panni tenuti nel cesto della biancheria sporca in questi anni è certamente affascinante. Peccato che per ora sia solo una congettura, un’idea che la stampa statunitense mette lì. Se Armstrong veramente raccontasse la metà delle cose viste, sentite, usate, organizzate e quant’altro vi pare in questi anni, scatterebbe una gogna mediatica devastante per almeno qualche decina di persone, che colpite dall’effetto domino sarebbero da conteggiare con una calcolatrice. Dai dirigenti più importanti che l’UCI (Unione Ciclistica Incompetenti) ha avuto negli ultimi 20 anni, a ex ciclisti oggi lodati e rispettati. L’esempio migliore in tal senso è quello di quel capellone di Bjarne Riis, che un giorno dice al mondo di avere usato EPO quando vinse il Tour e nonostante questo da diversi anni guida una delle ammiraglie di vertice (CSC prima, Saxo Bank poi). È più bello degli altri? Macchè, soltanto perché se aprisse bocca manderebbe a puttane metà baraccone, e ne avrebbe per giorni nel raccontare di come il ciclismo degli ultimi 20 anni sia stato falsato. Chiaro che se andate a chiedere a un ciclista “Ti sei mai dopato?” la risposta che riceverete sarà del tipo; “Sono sempre stato alle regole”. Chi segue il ciclismo con una certa continuità, capisce che si tratta della risposta che il ciclista “deve” dare a chi gli fa quella domanda. Lo “…stare alle regole” è solamente il senso della misura (medica) concesso dall’ l’UCI. Quest’ultima sa che quel tal valore fisiologico non deve essere superato, per non rischiare che qualche ragazzo gli schiatti per strada durante una corsa. Vedi il valore d’ematocrito concesso, che negli anni è stato abbassato. Per diversi anni i ciclisti hanno sguazzato nel famoso 50%. Ritrovandosi con valori che giravano intorno al 46-47,5 e quindi veniva alzato di un paio di punti, perché tanto fino a 50 potevano stare tranquilli. Ora che capiterà? Lance dirà cose che tutti già immaginavano? Si metterà a spifferare nomi, circostanze, date, gare, cosa? Sarà un “Bertagnolli 2“ e quindi l’inizio della fine per alcuni boss dell’UCI? Il ciclismo uscirà in pezzi (come se non lo fosse già da anni) o vedremo un martire che rilascia un’intervista tivù? Deciderà Lance se crocifiggersi o meno. Lo facesse, vedremo quante croci vorrà fianco alla sua. I falegnami al solo pensarci già si strofinano le mani…
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Il ciclismo potrebbe ripartire il 17 gennaio da un’emittente televisiva statunitense? Il texano parlerà di quello ch’è successo a se stesso, parlerà della fondazione Livestrong o, parlando di sé, farà una prima serie di confessioni su tutta la vicenda EPO-UCI-Tour-Wada-Usada-Ferrari e ciclismo degli ultimi vent’anni? L’ipotesi che Lance Armstrong voglia incontrare i dirigenti della Wada per snocciolare la lista di panni tenuti nel cesto della biancheria sporca in questi anni è certamente affascinante. Peccato che per ora sia solo una congettura, un’idea che la stampa statunitense mette lì. Se Armstrong veramente raccontasse la metà delle cose viste, sentite, usate, organizzate e quant’altro vi pare in questi anni, scatterebbe una gogna mediatica devastante per almeno qualche decina di persone, che colpite dall’effetto domino sarebbero da conteggiare con una calcolatrice. Dai dirigenti più importanti che l’UCI (Unione Ciclistica Incompetenti) ha avuto negli ultimi 20 anni, a ex ciclisti oggi lodati e rispettati. L’esempio migliore in tal senso è quello di quel capellone di Bjarne Riis, che un giorno dice al mondo di avere usato EPO quando vinse il Tour e nonostante questo da diversi anni guida una delle ammiraglie di vertice (CSC prima, Saxo Bank poi). È più bello degli altri? Macchè, soltanto perché se aprisse bocca manderebbe a puttane metà baraccone, e ne avrebbe per giorni nel raccontare di come il ciclismo degli ultimi 20 anni sia stato falsato. Chiaro che se andate a chiedere a un ciclista “Ti sei mai dopato?” la risposta che riceverete sarà del tipo; “Sono sempre stato alle regole”. Chi segue il ciclismo con una certa continuità, capisce che si tratta della risposta che il ciclista “deve” dare a chi gli fa quella domanda. Lo “…stare alle regole” è solamente il senso della misura (medica) concesso dall’ l’UCI. Quest’ultima sa che quel tal valore fisiologico non deve essere superato, per non rischiare che qualche ragazzo gli schiatti per strada durante una corsa. Vedi il valore d’ematocrito concesso, che negli anni è stato abbassato. Per diversi anni i ciclisti hanno sguazzato nel famoso 50%. Ritrovandosi con valori che giravano intorno al 46-47,5 e quindi veniva alzato di un paio di punti, perché tanto fino a 50 potevano stare tranquilli. Ora che capiterà? Lance dirà cose che tutti già immaginavano? Si metterà a spifferare nomi, circostanze, date, gare, cosa? Sarà un “Bertagnolli 2“ e quindi l’inizio della fine per alcuni boss dell’UCI? Il ciclismo uscirà in pezzi (come se non lo fosse già da anni) o vedremo un martire che rilascia un’intervista tivù? Deciderà Lance se crocifiggersi o meno. Lo facesse, vedremo quante croci vorrà fianco alla sua. I falegnami al solo pensarci già si strofinano le mani…
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