28 OTTOBRE - Parafrasando il titolo di un vecchio film con Bruce Willis (“58 minuti per non morire”) ci pare che il riassunto emerso dalla nona giornata di campionato sia questo. Sannino è ormai appeso ad un filo sottilissimo. Se non è stato già esonerato, probabilmente, è (anche) per il contratto biennale a 400mila euro a stagione che il Chievo ha firmato, per la prima volta nella sua storia, all’allenatore campano. Un contratto oneroso per le casse del Chievo che in estate aveva deciso di investire più sul tecnico che sulla rosa. I fatti, fino a questo momento, non stanno però dando ragione a Sartori, il quale a questo punto ha deciso di concedere a Sannino la possibilità di arrivare almeno fino alla sfida con il Bologna. Sarà quella sfida, all’undici felsineo allenato dall’ex Stefano Pioli, a determinare il futuro in gialloblù del tecnico campano. E d’altronde non potrebbe essere altrimenti. Se è vero che nel calcio contano le prestazioni (e fino ad ora, Catania a parte, non si può certo dire che siano mancate per Pellissier e compagni) e anche vero che ancor di più contano i risultati e sette sconfitte su nove partite rappresentano ben più che un campanello d’allarme.
Prima della sfida a Diamanti e soci ci sarà da far visita, giovedì 31 ottobre, alla capolista Roma nel posticipo del decimo turno all’Olimpico. Una sfida quasi proibitiva: pensare in questo momento di fare risultato in casa di una Roma che ha vinto tutte e nove le partite fin qui disputate in campionato, segnando 23 gol e subendone soltanto uno (contro i 7 gol realizzati e i 17 subiti dal Chievo) appare follia pura, ma il calcio, si sa, è strano e nel più classico dei testa-coda può accadere di tutto. Anche un cosiddetto “miracolo”, anche se ad onor del vero di Santi, fino a questo momento, il Chievo non ne ha avuti troppi. Anzi. Una gita nella Capitale, quella dei gialloblù, che in qualche modo preparerà la ben più importante sfida del Dall’Ara di quattro giorni dopo. Quella sarà il vero spartiacque della stagione dei gialloblù. Contro un Bologna in difficoltà (anche se in timida ripresa, dopo il successo contro il Livorno di domenica scorsa) sarà a tutti gli effetti un match da “mors tua vita mea” e il Chievo non potrà più appellarsi agli episodi sfortunati (che pur ci sono stati) e arbitrali (clamoroso l’errore contro la Juventus che ha negato un gol regolare a Paloschi e il rigore non dato a Catania per un fallo apparso evidente di Legrottaglie su Pellissier…episodi che, è giusto dire, avrebbero potuto cambiare, anche se leggermente, la stagione del Chievo).
180 minuti per non morire (sportivamente parlando), dunque. Sannino ha ancora l’occasione per dimostrare tutte le sue capacità di motivatore e non solo. In bocca al lupo, Mister.
Ernesto Kieffer
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