“Il solo modo di approvare in via definitiva il ddl ecoreati è licenziarlo così com'è, senza cambiare neanche una virgola. Facciamo appello alla vostra sensibilità sul tema per fare in modo che tutti gli emendamenti presentati in Aula vengano bocciati, anche con il vostro voto contrario”
Il disegno di legge sui reati ambientali è ormai ad un passo dal traguardo: martedì prossimo il testo andrà nell’Aula del Senato per la discussione e il voto finale, atteso da milioni di cittadini. Eppure da più parti si sta tentando di affossare questo provvedimento che il Paese attende da 21 anni con un balletto di voti e di emendamenti sul tema dell’air gun, “che sono vere e proprie “polpette avvelenate” sul percorso verso l’approvazione definitiva degli ecoreati”.
“Ci rivolgiamo direttamente a voi - spiegano nella lettera Legambiente e Libera - per due ragioni specifiche: il vostro ruolo fondamentale nella definizione del disegno di legge sugli ecoreati, grazie alle proposte da voi presentate alla Camera, confluite insieme a quella del Pd in un testo unificato; la vostra forte attenzione, che condividiamo, al tema dell'air gun e dei suoi gravissimi impatti ambientali, attenzione e sensibilità che vi hanno indotto a votare al Senato gli emendamenti presentati al riguardo da Forza Italia. Le due esigenze, approvare quanto prima i delitti ambientali e bloccare l'uso dell'air gun con lo strumento del codice penale, sono entrate, purtroppo, palesemente in conflitto, non per vostra responsabilità. E martedì 19 maggio rischiano di determinare l'ennesimo rinvio. Oppure indurre il governo a porre, come già annunciato, il voto di fiducia su un provvedimento già approvato dai due rami del Parlamento con larghissime maggioranze, anche grazie ai vostri voti. Quello che vi chiediamo pubblicamente è di evitare entrambi gli scenari, annunciando che non voterete in aula tutti gli emendamenti presentati a partire da quelli di Forza Italia e Gal. Visti i numeri del Senato, il destino del disegno di legge e la domanda di giustizia che viene dalle popolazioni che vivono nella Terra dei fuochi, a Taranto, a Gela, a Pitelli, nella Valle del Sacco, a Priolo e nelle altre aree d’Italia ferite dagli sfregi ambientali è davvero nelle vostre mani. Siamo certi che non vi farete sfuggire l’occasione di approvare una legge storica per un Paese più pulito e più civile".
Per le due associazioni, “è ormai chiaro a tutti quello che sta accadendo: si sta usando una vicenda complessa, come quella dell’impattante tecnica dell’airgun, per affossare il provvedimento sui reati ambientali nel Codice penale. In questi due anni di discussioni alla Camera e al Senato si è assistito più volte a tentativi di insabbiamento fatti in modo più o meno subdolo, soprattutto da parte di alcune forze politiche che anche pubblicamente si sono schierate contro questo provvedimento. Il caso più evidente di questa modalità operativa è stato l’ormai noto emendamento sul divieto dell’uso dell’air gun promosso da Forza Italia al Senato e approvato anche grazie ai voti di tutte le opposizioni, ma cancellato nel recente passaggio alla Camera con emendamenti soppressivi presentati da deputati dello stesso partito. È del tutto evidente che l’operazione ha solo il solo scopo di alimentare un estenuante ping pong della legge tra Camera e Senato. Con un paradosso evidente, e una strumentalità quasi sfacciata, proprio chi è contrario al provvedimento sugli ecoreati e ha sistematicamente votato contro, come Forza Italia, veste ora i panni del paladino dell’ambiente".
Per Legambiente e Libera, “sul tema dell’air gun si dovrà costringere il governo a normare una volta per tutte e in modo stringente questa tecnica attraverso tutti gli strumenti a disposizione (gli ordini del giorno da votare in aula anche al Senato che Governo e maggioranza devono sostenere o il prossimo recepimento della direttiva off shore) o magari praticando altre strade: un disegno di legge ad hoc o una proposta di legge di iniziativa parlamentare che potrebbe partire dai territori più coinvolti dal rischio di nuove trivellazioni. Ma non si utilizzi per questo la legge sugli ecoreati”.
In allegato la lettera aperta scritta da Legambiente e Libera.
Fonte: Legambiente