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18/06/2015 - Pneumatici e risparmio energetico

Creato il 18 giugno 2015 da Orizzontenergia

Nel 2012 con l’entrata in vigore del regolamento comunitario 1222/2009 è diventata obbligatoria l’apposizione di un’etichetta dove sono evidenziate le principali caratteristiche del pneumatico, in particolare ci interessa la classe di risparmio energeticorisparmio energetico
Con questo termine si intendono tutte le iniziative intraprese per ridurre i consumi di energia, sia in termini di energia primaria sia in termini di energia elettrica, adottando stili di vita e modelli di consumo improntati ad un utilizzo più responsabile delle risorse.
e l’efficienza in fase di frenata, forse non tutti sanno che si tratta due caratteristiche in contrasto fra loro.

Esempio di etichetta europea pneumatici

Che cos'è un pneumatico
Il pneumatico concettualmente è molto semplice da definire, un involucro di gomma e acciaio pieno di gas ad una determinata pressione che ha il compito di sostenere il peso del veicolo, di consentirne gli spostamenti e di contribuire ad attutire le irregolarità del terreno, un elemento elastico inserito fra il veicolo e il fondo stradale.

In effetti dietro questa descrizione “semplicistica” c’è una tecnologia frutto di anni e anni di ricerche e sperimentazioni finalizzate ad ottenere sempre performance migliori. Il primo obiettivo dei tecnici è stato quello di aumentare la sicurezza, poi, con la condivisione di una sensibilità ecologista, si sono cercate soluzioni che consentissero anche di contenere i consumi di carburante e, di conseguenza, le emissioni di CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
.

Il dilemma, consumi o grip?
La funzione del pneumatico è basata tutta sull’attrito che fa sul terreno, maggiore è l’attrito e più elevata è l’aderenza che ci consentirà di controllare il veicolo, se però vogliamo contenere i consumi necessariamente dobbiamo ridurre l’attrito al minimo. Come si esce da questa contraddizione?

Prima di rispondere alla domanda è doveroso sottolineare che i consumi di carburante non dipendono solo dalla resistenza al rotolamento del pneumatico, ma altri fattori influiscono prepotentemente come lo stile di guida, il tipo di strade che si percorrono abitualmente, l’efficienza meccanica del mezzo, l’età del motore, l’aerodinamicità e il peso del veicolo, e così via. Anche se il risparmio che il pneumatico consente è poca cosa, è comunque corretto prestare attenzione alla classe di consumo indicata sull’etichette, se non altro perché alle categorie più virtuose di solito corrispondono i pneumatici in grado di fare le maggiori percorrenze chilometriche.

Come un pneumatico migliora i consumi
Quando un veicolo sta viaggiando il pneumatico si riscalda, ma il calore è energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
. L’uso di materiali sintetici di ultima generazione a base di silicio consentono alla gomma di raggiungere  temperature non troppo elevate e, soprattutto, ne riducono la dispersione. Questo il principale accorgimento che consente di ottenere il risparmio dei consumi.

Gli studi dei ricercatori hanno poi ottimizzato la struttura in acciaio interna alla gomma (carcassa), il corretto grado di elasticità permette un alto livello di aderenza quando il pneumatico è stressato (curva, frenata, ecc.) e consente la posizione corretta di minor aderenza in fase normale di marcia.

Infine hanno agito sul disegno del battistrada, qui le scuole di pensiero sono molte e la sperimentazione è attivissima, non esiste uno standard condiviso, ogni marca ha le sue peculiarità.

L’obiettivo comune è realizzare profili che ottimizzino i consumi e che al tempo stesso aumentino gli standard di sicurezza, soprattutto per l’eliminazione del rischio di acquaplaning.

I migliori rapporti consumo-sicurezza
Il problema rimane aperto, ancora si stanno facendo studi sull’argomento perché conciliare la sicurezza con i bassi consumi rimane una contraddizione nei termini, si tratta appunto di riuscire a gestire l’attrito.

Bimbendum Michelin ispeziona un pneumatico

Prendiamo come esempio la Michelin Energy Saver + (clicca qui per scoprire le caratteristiche tecniche di questo pneumatico), frutto di attente ricerche dei laboratori di uno dei giganti del pneumatico a livello mondiale, i numerosi test indipendenti delle riviste specializzate confermano che con questo prodotto Michelin è riuscita a trovare il massimo risparmio possibile nei consumi senza nulla togliere alla sicurezza (etichetta: classe carburante B e frenata sul bagnato A), ma quello che più interessa al consumatore è che tale risultato è stato possibile senza penalizzare il prezzo di vendita.

Il più recente test sulla Michelin Energy Saver + è stato pubblicato da Auto Bild nel marzo 2015, è stato eseguito con una VW Polo sulla misura 185/60 R15 84H, i risultati confermano che si tratta di un pneumatico molto equilibrato, bassa resistenza al rotolamento con conseguente risparmio di carburante/emissioni di CO2 e buona percorrenza chilometrica. Sul piano della sicurezza si sottolineano i ridotti spazi di frenata sull’asciutto e la tenuta laterale anche sul bagnato, meno brillante il risultato della prova di frenata sul bagnato. Ciò ci conferma che ancora non è stata inventato il pneumatico perfetto sotto tutti gli aspetti.


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