L’ingresso in campo di Edinburgh
Murrayfield Stadium (Edimburgo) – I Glasgow Warriors si impongono 16-20 su Edinburgh nell’undicesima giornata di Pro12, valida come andata della “1872 Cup”, al termine di un incontro che i padroni di casa di Edinburgh hanno gestito e sentito loro per più di un’ora di gioco. I Gunners pagano la scarsa concretezza in fase offensiva, che ha impedito loro di chiudere la gara quando hanno avuto occasione e il non aver marcato nemmeno un punto nella ripresa indica quanti problemi hanno avuto in fase offensiva. I Warriors hanno meritato di vincere perchè, pur avendo più di qualche difficoltà in fase propositiva, hanno nei loro ranghi giocatori capaci di cambiare le sorti di un match con una giocata, come dimostra la meta marcata da Stuart Hogg. Il destino della “1872 Cup” si deciderà allo Scotstoun tra meno di sette giorni, quello della post-season di Edinburgh, salvo miracoli, si è deciso oggi.
A poco più di un mese dall’inizio del 6 Nations tutti i giocatori in orbita nazionale vogliono sfruttare i due derby per mettersi in mostra agli occhi dell’head coach, Scott Johnson, presente in tribuna quest’oggi. Il colpo d’occhio è finalmente interessante, con l’East Stand quasi pieno, nonostante non si possa dire altrettanto del campo. Si gioca su un terreno di gioco in pessime condizioni, anche a causa del maltempo che si è accanito sulla Scozia fino a ieri, ma assolutamente inaccettabile per uno stadio come il Murrayfield.
L’avvio dei Warriors è più controllato, con gli ospiti che vanno per i pali appena hanno occasione (tre volte nei primi venti minuti, con Weir), mentre Edinburgh sembra più ‘sfrontato’ e vuole fare gioco, cercando di innescare i trequarti con giocate veloci e guadagnando terreno con gli avanti. Dopo che Laidlaw decide di calciare la seconda punizione a favore, trovando i pali, i Gunners vanno in meta al 14′ con l’ala Fife, servito da un offload di Cuthbert, che chiude un’azione avviata da Tonks. Laidlaw è perfetto nella trasformazione ed Edinburgh passa a condurre. Il terreno di gioco, già brutto prima del kick off, sembra collassare in molti punti già nel primo quarto di gara, rendendo difficile l’esecuzione delle mischie chiuse. Edinburgh continua a giocare secondo il piano preparato alla vigilia, ovvero con tanto possesso palla a sfruttare il lavoro degli avanti e, dopo aver guadagnato terreno, sguinzagliare i trequarti. Tonks apertura convince, soprattutto perchè, dopo aver sbagliato il primo calcio, non si fa demoralizzare ed è bravissimo a trovare una touche nei 5m avversari con un calcio preciso da oltre quaranta metri, ma in generale, anche in difesa (nonostante a volte non riesca a controllare la disciplina) è tutta la squadra di Edinburgh che piace, per il modo in cui riesce a controllare la partita. I Warriors soffrono tantissimo questo approccio e, non a caso, al 25′ si ritrovano con l’uomo in meno, quando Tyrone Holmes si fa pescare a placcare un avversario senza palla. Laidlaw allunga dalla piazzola, perchè poco prima un piazzato di Weir aveva ridotto il vantaggio ad un solo punto. Poco dopo Seymour è costretto a lasciare il campo, sostituito da Jackson che agisce al centro, con Hogg spostato all’ala. Edinburgh, però, continua a dominare coi suoi avanti, che si fanno più di trenta metri di campo con una maul formatasi dopo una touche vinta poco prima della propria metà campo e, per poco, non trovano la seconda marcatura, quando Paterson vede un’irregolarità in un raggruppamento ben oltre i 22m difensivi dei Glaswegians. Al 35′, poco prima che i Warriors tornino in parità numerica, Hogg e Brown finiscono la loro ‘discussione’ nata dopo un placcaggio, oltre i tabelloni pubblicitari, non lasciando scelta al direttore di gara altra scelta se non mostrare ad entrambi il cartellino giallo. Il primo tempo si chiude coi Gunners avanti e ancora vicinissimi alla meta, quando Cuthbert, imbeccato da Du Preez, si lascia scappare avanti un ovale a pochi metri dalla linea. Paterson torna sul vantaggio e Laidlaw trova altri tre punti a fissare il risultato sul 16-9.
Mischia a favore di Edinburgh nei 22m avversari nella ripresa
Nella ripresa il tema tattico non cambia, con Edinburgh che continua a controllare tranquillamente le avanzate dei Warriors e, quando recupera l’ovale, a gestire coi suoi avanti il possesso attraverso numerose fasi prima di allargare improvvisamente sulle fasce per cercare di creare una situazione di superiorità numerica. Va detto che l’ingresso in campo di Josh Strauss porta, per i Warriors, un deciso miglioramento dal punto di vista dell’impatto nei raggruppamenti, e quando Stuart Hogg rientra dal sin-bin gli ospiti si rifanno sotto, con un piazzato di Weir poco dopo aver sfiorato la meta. Laidlaw sbaglia il suo primo calcio del match ma, quando ci avvicinamo all’ora di gioco e i Weegies sembrano essere entrati in partita, Edinburgh chiude gli ospiti nei propri 22m con un’azione insistita, fatta di pick and go e sapienti ricicli di Laidlaw. La difesa dei Warriors, però, resiste bene e, quando anche il fijiano Nakarawa fa il suo ingresso, conquista un’ottima punizione che consente di alleggerire la pressione. È un’avanzata del seconda linea fijiano, infatti, che si porta in dote i tre punti (con il calcio di Weir) che, di fatto, riaprono il match quando siamo entrati nell’ultimo quarto. E non a caso, al minuto 67, i Warriors vanno in meta. Splendida azione, avviata da Strauss, impreziosita dall’offload di Dunbar a servire van der Merwe e finalizzata da Stuart Hogg, che si avventa sull’ovale calciato dall’ala canadese nell’area di meta avversaria. Weir, manca il primo calcio ma Edinburgh, adesso, sembra davvero in difficoltà per la prima volta nella partita. I Gunners non hanno saputo sfruttare la grande mole di gioco creata e si sono lentamente spenti, ancor prima che gli ospiti trovassero la via della marcatura. Edinburgh ha l’ultimo possesso ma la difesa dei Warriors regge e gli ospiti possono festeggiare un’insperata, quanto meritata vittoria coi propri tifosi.
Edinburgh Rugby 16
Glasgow Warriors 20
Score: 2′ Weir cp (0-3), 7′ Laidlaw cp (3-3), 11′ Weir cp (3-6), 14′ Fife m Laidlaw tr (10-6), 21′ Weir cp (10-9), 26′ Laidlaw (13-9), 38′ Laidlaw cp (16-9); 50′ Weir cp (16-12), 61′ Weir cp (16-15), 67′ Hogg m (16-20).
Edinburgh: 15 Jack Cuthbert 14 Dougie Fife 13 Nick De Luca 12 Ben Atiga 11 Tom Brown 10 Greig Tonks 9 Greig Laidlaw (C) 1 Wicus Blaauw 2 Ross Ford 3 Willem Nel 4 Grant Gilchrist 5 Ollie Atkins 6 Cornell Du Preez 7 Roddy Grant 8 David Denton Panchina: 16 Aleki Lutui 17 Alex Allan 18 Geoff Cross 19 Izak Van Der Westhuizen 20 Mike Coman 21 Grayson Hart 22 Tony Fenner 23 Sam Beard
Glasgow Warriors: 15 Sean Maitland 14 Tommy Seymour 13 Stuart Hogg 12 Alex Dunbar 11 DTH van der Merwe 10 Duncan Weir 9 Chris Cusiter (C) 1 Ryan Grant 2 Pat MacArthur 3 Jon Welsh 4 Tim Swinson 5 Tom Ryder 6 Rob Harley 7 Tyrone Holmes 8 Ryan Wilson Panchina: 16 Doug Hall 17 Gordon Reid 18 Moray Low 19 Leone Nakarawa 20 Josh Strauss 21 Chris Fusaro 22 Henry Pyrgos 23 Ruaridh Jackson
Note: giornata fresca (5C), cielo sereno, vento praticamente assente. Campo in non perfette condizioni. Roddy Grant entra in campo da solo per raccogliere gli applausi alla sua 100esima gara con Edinburgh
Primo tempo: 16-9
Calci: Edinburgh Rugby 4/5 (Laidlaw 4/5 cp 3/4 tr 1/1); Glasgow Warriors 5/6 (Weir 5/6 cp 5/5 tr 0/1).
Sin bin: 25′ Tyrone Holmes (Glasgow Warriors), 35′ Stuart Hogg (Glasgow Warriors), 35′ Tom Brown (Edinburgh Rugby).
Man of the match: Roddy Grant (Edinburgh Rugby)
Spettatori: 10125
Arbitro: Neil Paterson (SRU)
(articolo apparso su DotRugby il 26.12.’13)