19 Dicembre: in questo racconto nessun bambino è inventato… è ciò che è successo realmente nelle nostre famiglie :-)

Da Laghezzi @laghezzi

Il racconto…

Esiste Babbo Natale?

di

Carla Tommasone

 www.tommasoneromanzi.it

I bambini sono seduti vicini e ognuno spiega agli altri che cosa ha chiesto in dono a Babbo Natale.

Alessia è la più eccitata perché la bambola che ha chiesto è una meraviglia, sicuramente la preferisce alla sorellina che invece piange, anzi strilla e non vuole essere strapazzata.

«Pamela piange, ride, risponde alle tue domande, prende il ciuccio, beve e fa la pipì, perciò la devi anche lavare e cambiarle il pannolino», spiega agli amici aspettandosi un certo stupore da parte loro che invece non si manifesta. I suoi amichetti sembrano anzi piuttosto disgustati all’idea di dover cambiare un pannolino intriso d’acqua.

«A noi invece Babbo Natale porterà le costruzioni», annuncia Fabio sicuro, indicando se stesso e il suo fratello gemello. «Così costruiremo un vero galeone.»

«A me porta il pallone del Milan e anche la divisa con la maglia di El Shaarawy» comunica Sergio con un certo orgoglio.

«E a me invece porta i gioielli con la corona da principessa e i trucchi veri», spiega Naomi.

«Chi ti porta i trucchi?» domanda Luca accostandosi al gruppetto.

«Babbo Natale», rispondono i bambini in coro e Luca erompe in una fragorosa risata. «Babbo Natale? Siete proprio dei bambini e degli sciocchi. Babbo Natale non esiste!» spiega storcendo le labbra disgustato da tanta ingenuità.

«Non è vero!» protestano i bambini. «Esiste e ci porterà i doni che abbiamo chiesto.»

«Che stupidi, i doni ve li comprano i genitori.»

Gli occhi di Alessia si colmano di lacrime. «Non è vero!» protesta energicamente. «Chiediamolo alla maestra», propone in cerca di una via di fuga, certa che la maestra smentirà l’affermazione di Luca. E’ davvero turbata e le sembra che il mondo stia crollando intorno a lei.

Raggiungono rapidi la maestra. Luca ghigna mentre gli amici vogliono solo che si rimangi la sua crudele bugia.

«Giovanna è vero che non esiste Babbo Natale?» domanda Luca quando sono alle spalle della maestra. Quella si volge ma è alquanto indaffarata nei suoi compiti. Lancia un rapido sguardo ai bambini. «Certo che no», conferma spiccia, indifferente ai turbamenti dei suoi piccoli allievi, riprendendo a consultare il suo libro e i suoi manuali.

I bambini sono scioccati. Luca gongola.

«Noi l’avevamo capito», enuncia Fabio parlando anche a nome del fratello.

«Non è vero», nega invece Alessia che proprio non vuole rinunciare al suo sogno.

«Lo chiederò ai miei genitori», aggiunge Sergio cui necessita un’ulteriore conferma. Non può crederci che non esista Babbo Natale, i suoi non avrebbero mai mentito su una faccenda così importante.

«Sei un cretino!» urla Naomi rivolta a Luca correndo via.

Sicuro è, che quella notizia sia caduta come una bomba nel piccolo gruppo infrangendo sogni e illusioni.

Alessia è la prima a uscire dai cancelli della scuola e a chiedere conferma alla mamma sull’esistenza di Babbo Natale. Insomma lei l’ha visto anche ai Grandi Magazzini e ha persino fatto la foto con lui, è venuto a casa sua, ha visto la mamma imbustare la lettera con la richiesta dei doni, perciò deve esistere per forza.

«Mamma Luca ha detto che Babbo Natale non esiste», sbotta incapace di controllare la propria ansia. Si aspetta una grassa risata e una dolce smentita, ed è anche pronta a sentirsi chiamare sciocchina per la sua credulità.

«Ah sì? Luca ha detto che non esiste? E allora se non esiste non avrai più alcun dono!» sbotta invece la madre adirata inducendola nello sgomento. Che succede? La mamma non smentisce? Ma allora è vero? E non avrebbe ricevuto più alcun dono?

Le lacrime le colmarono gli occhi, mentre, senza parole, monta a bordo dell’auto della madre. La delusione è così cocente che rimpiange di essere andata a scuola quel giorno. Si può tornare indietro?

Naomi invece aspetta di essere a casa e di consultare il fratello maggiore per capirci qualcosa.

Si precipita nella sua stanza, ignorando gli amici che si accapigliano per contendersi la consolle della Xbox.

«Matty è vero che esiste Babbo Natale?»

Matteo guarda la sorellina e sorride. «Certo che esiste, patata, stai tranquilla e ti porterà una corona degna di una vera regina!» assicura ammiccando verso i suoi amici.

Naomi esala un sospiro di puro sollievo, corre a dare un bacio al fratello e se ne va svolazzando come una farfallina.

Sergio invece mugugna a lungo su quel problema. Alla fine decide di interpellare la madre.

«Mamma?»

«Sì?» replica la madre intenta a pelare le patate.

Sergio non sa davvero come affrontare quella conversazione ed esita.

«Mamma …» riprova dopo un po’.

«Sì? Che c’è?»

«Mamma, ma tu lo sai che gli uomini hanno bisogno di certezze per vivere serenamente la loro vita?» comincia incrociando i piedi. E’ consapevole di aver ottenuto l’immediato interesse della madre.

«Sì, certo, e tu hai bisogno di certezze?» indaga lei cauta.

Sergio annuisce col capo.

«Oh! E dimmi quale dubbio non ti consente la serenità?» sonda perplessa.

«Lo devo proprio sapere. Davvero!» insiste il piccolo.

«Cosa?»

«Esiste oppure no Babbo Natale?»

Il volto della madre si oscura, un vago sorriso e poi un’ombra passa sul suo viso. E’ dispostissima a fugare ogni dubbio del figlio per garantirgli la serenità, però le spiace che debba già rinunciare a un sogno. In fondo è ancora tanto piccolo ed è bello custodire dei sogni in cui credere e per cui fantasticare. E c’è un sacco di tempo per crescere e sbattere il naso contro le delusioni.

Però decide di coinvolgere la famiglia. Prende il piccolo per mano e lo conduce in salotto dove il marito e il figlio maggiore seguono una partita in televisione.

«Ragazzi qui abbiamo un uomo che ha bisogno delle sue certezze per vivere serenamente e vorrebbe che gli fugassimo un dubbio.»

Marito e figlio si fanno attenti.

«Che dubbio?» indaga il padre.

«Esiste o no Babbo Natale?»

«Esiste, esiste», risponde pronto il fratello che ha già capito che gli conviene fingere di crederci per ottenere quello che vuole.

Il padre si tira il piccolo sulle gambe. «Ma tu ci credi?» chiede dolcemente.

«Sì, ma Luca e anche la maestra hanno detto che non esiste», spiega Sergio con il labbro un po’ tremante.

«Tesoro, babbo Natale esiste per chi ci crede. Tu lascia stare Luca e la maestra, loro affermano il vero se non credono in questo sogno, ma se tu ci credi, lui per te ci sarà, non dubitarne!»

Sergio annuisce e si tende a scoccargli un bacio sulla guancia soddisfatto della risposta.

I due gemellini Fabio e Marco, ne discutono tra loro a cena e la madre sentendoli, interviene.

«Certo che esiste Babbo Natale», conferma.

«Luca e la maestra hanno detto che non è vero», spiega Marco paziente.

«E Luca e la maestra non capiscono niente perché Babbo Natale esiste davvero!» ripete la madre con cipiglio.

«Ma …» obietta Fabio.

«E non voglio più sentirvi dire che non esiste!» lo interrompe la madre irritata.

«Okay», acconsente Marco laconico afferrando la mano del fratello e tirandoselo dietro. Entrano nella loro camera e si chiudono la porta alle spalle.

«Senti, lasciamole credere che Babbo Natale esiste, visto che ci tiene così tanto», propone Marco e il fratello annuisce. «Sì, davvero è importante per lei», risponde sorridendo per l’ingenuità della madre.

La ricetta…

i tortelloni di scarola e nasello con sugo di verdure…

Ingredienti per la pasta: 400 g di farina, 4 uova, sale.

Ingredienti per la farcia: 4 filetti di nasello spinati, 1/2 cipolla, 2 carote, 1 cespo di scarola,1 spicchio d’aglio, 1/2 bicchiere di vino bianco secco,  2 uova, pangrattato, parmigiano grattugiato, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

Ingredienti per condire: 1 carota,1/2 cipolla, 1 costola di sedano, 1/2 bicchiere di vino bianco, 4 foglie di scarola, timo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

Sulla spianatoia verso a fontana la farina passata al setaccio, al centro vi metto le uova e aggiungo un pizzico di sale. Lavoro con forza gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio, consistente ed elastico. Formo un panetto, lo avvolgo in un panno inumidito e lo faccio  riposare in frigorifero per circa un’ora.

In una pentola in acqua bollente salata faccio scottare le foglie di scarola per qualche minuto, poi le scolo, le strizzo e le trito.

In una padella nell’olio faccio soffriggere la cipolla tritata, aggiungo la carola tritata e dopo 5 minuti la tolgo dalla padella e nel fondo di cottura metto l’aglio, i naselli, il vino e li faccio cuocere per almeno 10 minuti.

In una terrina metto la scarola, i filetti di nasello tritati, le uova, il pangrattato, il timo e il parmigiano; amalgamo tutti gli ingredienti e con questa farcia riempio la sfoglia che ho tirato col matterello e tagliata in quadrati piuttosto grossi; piego la pasta a triangolo a la chiudo a tortellone.

In una padella nell’olio faccio stufare le verdure grossolanamente tritate, le sfumo con il vino, aggiungo il sale, il pepe e il timo, e le faccio cuocere per circa 1/4 d’ora.

Cuocio i tortelloni e il condisco con il sugo preparato.


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