THE AWAKENING (Uk 2011)
Inghilterra, anni Venti. In un college immerso nella campagna più tetra muore un bambino, che pochi giorni prima del fattaccio aveva detto di aver visto il fantasma di un altro bambino, morto in quello stesso posto decenni addietro.
A investigare su questi strani fatti viene chiamata la giovane scrittrice e (scettica) acchiappafantasmi Florence Cathcart.
La solita storia di spiriti. Il solito personaggio positivista che vede vacillare le proprie convinzioni razionali. I soliti bambini morti che, effettivamente, fanno sempre un bel po’ di paura. La solita ambientazione gotica. Le solite musiche con cori epici. I soliti effettacci per spaventare lo spettatore, visti e rivisti.
E la recensione potrebbe anche finire qui.
Ma il fatto è che questo The awakening (a proposito: la solita traduzione idiota in italiano del titolo), diretto dallo sconosciuto Nick Murphy, non è privo di momenti non dico di originalità, ma quantomeno di interesse. Momenti riconducibili per lo più ad alcune scelte e invenzioni di regia niente male, a tratti metacinematografiche (Florence che rivede la sua storia attraverso i pupazzetti di una casa delle bambole, scena tra l’altro carica di tensione) e a tratti quasi psichedelico-gondryane (nel senso di Michel Gondry, che mi sembra richiamato abbastanza esplicitamente nel finale, quando la protagonista entra ed esce in preda al panico da diverse stanze continuando a vedere la stessa scena della sua infanzia). Positiva anche la prova del cast, con una brava e affascinante Rebecca Hall (già in Vicky Cristina Barcelona) e un dolente Dominic West.
Peccato che The awakening sia così spudoratamente simile ai soliti Sesto senso e The others (non è uno spoiler perché ormai quasi tutti i film di fantasmi si rifanno a questi due modelli, diventati in pochi anni veri e propri standard): con un tocco di originalità in più sarebbe potuto uscirne qualcosa di piacevole.
Alberto Gallo