I Denver Broncos hanno vinto il Super Bowl 50 a San Francisco battendo i Carolina Panthers. Abbiamo già evidenziato la scaramantica divisa bianca usata dai Broncos al posto di quella arancione (che avrebbero dovuto indossare come home team): avevano già perso 4 volte con la maglia arancione, hanno vinto una volta con la maglia blu (ma non potevano usarla quest'anno al Super Bowl in quanto terza divisa) e adesso sono in vantaggio 2-1 con quella bianca. A posteriori hanno fatto la scelta migliore!
Ma nella settimana che ci ha accompagnato alla finale della Nfl è emerso anche un post molto interessante e pubblicato sul suo blog Bakasmedia: nei suoi 8 anni come designer Nike ha lavorato nel 1996 alla versione aggiornata del logo dei Denver Broncos. Quello usato anche al Super Bowl 50.
Prima notizia interessante: la brand identity è stata assegnata una ventina di anni fa dal proprietario dei Broncos, Pat Bowlen, a Nike. Non stupisce visto che lo Swoosh realizzava le divise di alcuni team Nfl, compresa la franchigia di Denver, mentre altri erano marchiati Starter. Nike, dopo aver rivoluzionato il basket con Michael Jordan, era il marchio preferito dagli sportivi e dai fan americani: chi poteva si affidava al loro ufficio di designer per nuove idee.
Pat Bowlen, secondo il racconto dell'allora 26enne Bakas, voleva un nuovo logo che entrasse nell'immaginario dei tifosi di football come lo Swoosh di Nike in quello degli sportivi. "Voglio un cavallo che spacchi" (traduzione non proprio letterale di "I want a horse that looks like it's going to kick your ass"). Era il febbraio del 1996. Il team Nike si mise al lavoro con queste persone: Todd Van Horne come direttore creativo (nel 2012 c'era lui dietro il make over dei Seattle Seahawks che si vede nell'immagine qui sopra), Ken Black come art director, David Odusanya come designer e Rick Bakas come suo assistente.
Per un mese il team ha lavorato negli archivi della Nfl, del team di Denver e sul territorio portando gli elementi naturali come acqua, fuoco, vulcani e fulmini al centro del concept. Insieme alla leggenda dei nativi di quelle lande del Colorado: il "cavallo fantasma", animale indomabile.
I designer hanno iniziato a unire gli elementi e i colori della natura selvaggia all'immagine del cavallo. Per arrivare a una serie di bozzetti prima di un nuovo logo da portare a Pat Bowlen. Lo lavoreranno ancora per altre due volte e alla terza presentazione c'è l'ok alla versione definitiva del nuovo logo dei Denver Broncos. Qualcuno ipotizzò un sottile gioco di linee curve per richiamare lo Swoosh di Nike, ma Rick Bakas svela un retroscena: ci sono così tanti vincoli all'uso del logotipo Nike che in nessun modo poteva essere usato "sotto copertura" per il logo dei Broncos senza stravolgerlo nelle forme e dimensioni.
Sistemato il logo nel 1997 si passa anche a una nuova identità cromatica: basta l'arancione per le gare casalinghe e si passa al blu scuro. Colore più aggressivo e tonalità più usata tra le squadre di football americano. Si torna all'arancione solo nel 2012 con l'arrivo di Peyton Manning con il blu per le divise alternative. Il bianco, usato per le trasferte, è adesso il colore più vincente con ben due trionfi al Super Bowl. Sarà difficile per i Denver Broncos tornare a giocare in arancione una finalissima.
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