Copyright © 2011 by Einaudi Editore – Euro 20,00 – pag. 718
Con questo libro, Murakami Haruki ha fatto un grosso regalo ai suoi lettori: al prezzo di uno ci ha donato due romanzi. Due romanzi in uno, un romanzo diviso in due diverse storie, Libro 1 e 2 (aprile-settembre): Chiaro?
No?
Vabbé, capirete meglio leggendo il seguito del post.
Il titolo 1Q84 (strano anziché no) si legge così: mille-qu-ottantaquattro. La Q, inserita tra i numeri 1 e 84, sta per Question mark, punto interrogativo in inglese, oppure può leggersi come il numero 9 (kyuu) in giapponese. Ciò significa che non siamo nell’anno 1984 ma in un anno parallelo e misterioso dove in cielo, di notte, appaiono due lune. La prima luna è quella solita che conosciamo tutti, l’altra, più piccola e grigia, la vedono solo i due protagonisti della storia, Aoname e Tengo. Molti critici hanno visto nel titolo del libro un omaggio a George Orwell.
Aoname è una donna killer sui generis (verrebbe da dire “un buon killer”) perché uccide solo uomini cattivi, uomini che hanno fatto del male a bambine o donne. Tengo è un giovane laureato che insegna matematica a studenti che devono superare l’esame d’ingresso all’Università e, nel tempo libero, scrive racconti e romanzi che gli vengono regolarmente rifiutati dalle case editrici. Non perché siano brutti o scritti male, ma solo perché a loro manca quel pizzico di genialità che gli editori pretendono per trasformare, gratuitamente, un manoscritto in un libro in grado di aspirare al successo. Tengo, però, non è un tipo che si deprime per così poco. Filosoficamente accetta il giudizio del suo editor di riferimento e, rifiutato un romanzo, comincia a scriverne subito un altro, facendo tesoro delle critiche ricevute.
Chissà se i quaranta e passa milioni di italiani che scrivono brutti romanzi, regolarmente rifiutati dalle case editrici, (tra questi mi ci metto anch’io) sono capaci di ragionare come Tengo… Secondo me, no. Noi che scriviamo abbiamo tutti un alto concetto di noi stessi. Al 99,9% sosteniamo che gli editori non capiscono un tubo di letteratura, quella vera, quella grande e che, per vendere e guadagnarci sopra, costoro pubblicano solo porcherie scritte da attori, escort, comici, gente che per qualche ragione ha avuto cinque minuti di notorietà in tv o al cinema. Sarà poi vero questo nostro pensiero? O forse sarebbe più onesto ammettere che la maggior parte di noi farebbe miglior figura lasciando i propri capolavori chiusi a chiave nel cassetto? Ok, oggi non voglio innescare polemiche e perciò chiudo subito la parentesi e torno a 1Q84.
Tengo, un bel giorno, viene chiamato dal suo amico editor Komatsu che gli propone di rivedere il manoscritto di Fukaeri, una giovane scrittrice che ha avuto l’idea geniale che ancora manca a Tengo, ma che, al contrario di lui, non ha le basi grammaticali e sintattiche per dare una giusta forma al suo romanzo. Pur sapendo che ciò che sta per compiere è un’azione disonesta, Tengo accetterà di fare il gost-writer di Fukaeri perché La crisalide d’aria, il romanzo di quella scrittrice alle prime armi, gli è piaciuto tantissimo e sarebbe un peccato mortale non farlo partecipare al più importante concorso giapponese dedicato agli esordienti. Il romanzo, dopo l’intervento di Tengo, vincerà il primo premio e diventerà in pochi mesi il best seller dell’anno. A questo punto cominciano i guai per Fukaeri, Tengo e Tomatsu. Ma non vi svelerò altro.
Aoname è una bellissima ragazza che, oltre a insegnare ginnastica in una palestra, sa come fare rilassare i muscoli delle persone stressate o malate, ridando ai suoi pazienti mobilità e benessere. Nel tempo libero, invece, è una spietata killer. Con una particolare tecnica di sua invenzione che non lascia tracce compromettenti, uccide uomini malvagi su ordinazione di Shizue Ogata, una ricca vedova che abita nella Casa dei Salici e svolge attività di protezione nei confronti di donne violentate.
1Q84 procede a capitoli rigorosamente alternati, uno con protagonista Aoname e l’altro con protagonista Tengo. Due storie parallele che, ovviamente, solo alla fine si congiungeranno. Non vi dico come, non per cattiveria ma per lasciare a voi il piacere di scoprire in che modo.
Questo libro potrà apprezzarlo chi ama le storie trilling, condite con un pizzico di quegli elementi magici di cui Murakami è maestro e troverà in Aoname la perfetta interprete del genere.
Piacerà anche a chi ha velleità letterarie: in 1Q84 viene infatti disvelato il mondo dell’editoria e degli editor che manipolano e decidono delle sorti di uno scrittore. Ma la parte dedicata a Tengo non è solo questo. Anche qui c’è mistero, fantasy e intrigo.
Man mano che si procede nella lettura verrà spontaneo chiedersi come Aoname e Tengo faranno a incontrarsi e se mai s’incontreranno, cioè nascerà il desiderio di sapere quando e come i libri 1 e 2 si fonderanno in uno solo. Me lo sono chiesto anch’io e la soluzione adottata da Murakami non mi è dispiaciuta. Tutto avviene avendo come sottofondo musicale La sinfonietta di Janáček, un brano che aleggerà spesso e volentieri su tutte le pagine del romanzo.
Dunque 1Q84 è un libro che consiglio vivamente a tutti coloro che, oltre al piacere di leggere un testo profondo (ammiratori di Fabio Volo, astenersi!), sanno apprezzare anche la geniale inventiva di uno dei più grandi scrittori del nostro tempo. Naturalmente il mio è un giudizio partigiano: ormai lo sanno tutti che adoro Murakami Haruki.
Al posto delle tante citazioni che si potrebbero estrarre a iosa da questo lungo romanzo, vorrei che leggeste con spirito critico questo brano che riveste un’importanza strategica per la comprensione finale di 1Q84: “Il paese dei gatti” (pagine 493-496).
Su Internet ho letto che è già uscito in Giappone e in Francia 1Q84 – Libro 3. Non vedo l’ora che esca la traduzione italiana, sono curioso di sapere quale altro coniglio Murakami tirerà fuori dal suo fornitissimo cilindro.
Nicola