di Claudia Boddi
Tra i favoriti per il Premio Nobel della letteratura 2012 – assegnato poi al cinese Mo Yan per “Sorgo rosso” – c’era anche lo scrittore giapponese, Murakami Haruki con il suo 1Q84, libro 1 e 2: un libro misterioso e affascinante. Nei commenti sul retro di copertina dell’edizione Einaudi 2011, tra gli altri, ne compare uno estratto dal San Francisco Chronicle che recita: “Avviso ai lettori di Murakami: crea dipedenza” e, in effetti, questa affermazione è molto verosimile a quello che succede in realtà. Pagine magnetiche scorrono sotto gli occhi affamati di lettori impazienti di capire cosa sta per accadere e di scoprire i nuovi sviluppi delle intricate vicende umane narrate dall’autore.
La copertina del libro – lundici.it/
Ambientato in varie città del Giappone nel 1984, l’opera già dal titolo richiama il capolavoro di George Orwell, “1984” sia nella forma che nei contenuti. Sia chiaro, è tutt’altro che un suo clone ma alcune atmosfere e interpretazioni producono una sua lontana eco. La “Q”del titolo è esplicativa del punto interrogativo inglese (question mark) e rappresenta un mondo altro rispetto a quello reale, nel quale i protagonisti del romanzo si ritrovano a loro insaputa improvvisamente catapultati. Caratteri umani molto decisi spiccano in tutte le pagine di Murakami come a voler rimarcare, al contempo differenze e similitudini, tratti contrastanti dell’essere umano, entrambi fondamentali per contenerlo a pieno. A condurci nella lettura, i percorsi di Aomame e Tengo si dipanano parallelamente, come i binari di una ferrovia di campagna: al lettore starà la conclusione, sì, perché nel libro del giapponese candidato al Nobel non c’è niente di scontato. Aomame e Tengo, due trentenni dai destini incrociati, si conoscono a dieci anni e poi si perdono in seguito allo svolgersi diverso delle rispettive vite. Nell’oggi narrato dal romanzo, lei è una massaggiatrice esperta che lavora in un centro fitness, lui insegna matematica in una scuola preparatoria (il sistema formativo giapponese prevede corsi preparatori agli esami universitari) e aspira a vivere di scrittura. Tra lezioni di arti marziali per insegnare strategie di difesa e articoli scritti su rubriche rosa per cuori solitari, Aomame e Tengo procedono nel loro cammino, tempestato da incontri significativi (la migliore amica per lei, l’amante sposata per lui, per citarne solo un paio), ma senza grossi scossoni. Fino a quando nell’universo non succede qualcosa che li legherà indissolubilmente ed eternamente, anche oltre la morte.
Un cielo abitato da due lune – che solo loro e pochissimi altri possono vedere -, fa da sfondo alle appassionanti vicende dei nostri protagonisti, in una cornice che tende a smaterializzarsi e che spesso tocca punte di magia. A rendere terreno il racconto, ci sono gli omicidi che Aomame compie - usando una tecnica raffinatissima che le consente di non lasciare tracce – per mano di un’organizzazione segreta casereccia, per vendicare donne vittime di violenza e femminicidio. A condire gli eventi, diverse tematiche religiose raccontano il quotidiano di chi è appartenuto a una setta e poi ne è uscito e di chi invece continua imperterrito a farne parte, e a portarne avanti rigidamente i dettami a costo di rimetterci l’esistenza.
1Q84 è un libro difficile da classificare per i vari generi che sfiora: è scritto con un’abilità rara che si regge su una trama forte e si snoda attraverso un intreccio avvincente. Sicuramente consigliabile anche a chi ama addentrarsi in dimensioni surreali che sfuggono alle derive deterministiche della realtà (occidentale) cui siamo abituati a rapportarci.
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