Questa mattina, nonostante le secchiate d’acqua venute giù ieri notte, il cielo è radioso così il programma di andare sul Piz Boè con Alessandro e Fabio può andare avanti.
Prendiamo la funivia del Sass Pordoi alle 9.10 dopo di che, una volta a 2920 metri, ci lasciamo trasportare dal panorama che si vede da lassù e dopo un buon quarto d’ora scendiamo alla Forcella Pordoi.
Come sempre, come tutte le altre volte in cui sono passata da qui, la gente è tanta e molta di più ne troveremo in vetta al Piz e poi al rifugio Boè.
Il segnavia alla Forcella Pordoi indica 1 ora e 20 minuti da lì al Piz…noi siamo su in 50 minuti.
Gli alpinisti cazzuti mica vengono in montagna a contare le pietre, eh?
A 3152 metri il panorama è “sempre quello” ma ogni volta appare sempre diverso e mozzafiato, come fosse la prima volta.
Il sole va e viene ma per una buona ora restiamo quassù e quando esce –il sole- è violento ma goderselo tutto. Te lo senti addosso e pensare che a quest’altezza si possa stare bene in canottiera…fa pensare.
Verso le 12 scendiamo al rifugio Boè, ancora più affollato del primo, e anche qui restiamo a goderci la vita per una buona mezz’ora. La compagnia di Alessandro e Fabio è veramente piacevole e vista la tipologia di sentiero che ci separa da qui alla funivia, il ritorno è condito da piacevolissime chiacchiere tra noi. Riprendiamo la funivia dopo essere stati tutto il giorno sopra i 2600 metri, praticamente sempre al sole e facciamo tappa a casa nostra, per una meritatissima merenda a base di strudel, fragolino e radler, brindando…ai 3000 metri!
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