Magazine Cinema
August e Louise Lumière erano due industriali di Lione. La prima proiezione pubblica avvenne il 28 dicembre 1895: le brevi scene (o “vedute”) filmate avevano alcune caratteristiche comuni:
-Pellicola B/N muta a 16 FPS (fotogrammi al secondo)
-Inquadratura unica senza stacchi di montaggio
-Profondità di campo (in ogni veduta sfondo e primo piano sono ugualmente a fuoco)
-Movimento centrifugo dei soggetti inquadrati (che dallo sfondo arrivano in primo piano e si diramano a destra o sinistra dell‘inquadratura, fino a scomparire nel fuoricampo)
-Tracce dell’operatore (i soggetti inquadrati sono consapevoli di essere ripresi, e spesso li si può vedere ammiccare verso l’obiettivo)
In breve tempo l’invenzione del cinematografo trasforma il mondo dello spettacolo: ha una rapidissima diffusione globale, e in pochi anni vengono realizzati tantissimi film, soprattutto “passioni” (rappresentazioni delle sofferenze cristologiche) e documentari (famosi quelli italiani di Luca Comerio e Roberto Omegna).
Alcune "vedute" famose: L'uscita dalle fabbriche Lumière, L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, L'innaffiatore innaffiato.
2.2 George Méliès
Méliès era un prestigiatore e illusionista che aveva assistito alla prima proiezione pubblica dei Lumière, ed aveva acquistato un cinematografo. Egli ha inventato numerosi trucchi cinematografici e fu il primo a realizzare film composti di più inquadrature, tanto che da molti è considerato il padre del montaggio. Tra gli “effetti speciali” da lui inventati:
-Mascherino/contromascherino (per unificare spazi diversi o sdoppiare un personaggio)
-Arresto di ripresa (con cui far scomparire o apparire all’improvviso cose e/o persone)
-Spostamento della cinepresa (per ingrandire e/o rimpicciolire i corpi)
Con i suoi trucchi realizza centinaia di brevi film, finchè inizia a realizzare pellicole inerenti viaggi impossibili:
-Il viaggio nella luna (1902) (una successione di 26 inquadrature fisse che racconta di un’avventura spaziale, utilizzando scenografie di stampo teatrale)
-Il viaggio attraverso l’impossibile (1904)
-Viaggio alla conquista del polo (1912)
Si tratta di avventure fantastiche con inserti di varietà e attrazioni teatrali, che non coinvolgono emotivamente lo spettatore, ma lo intrattengono divertendolo. I film di Méliès sono sempre più spettacolo che narrazione. Inoltre i suoi sono sempre “racconti a stazioni” (ogni inquadratura è fissa e autoconclusiva). Inoltre, essendo ancora muti, le proiezioni dei suoi film necessitavano ancora la presenza di un narratore che spiegasse al pubblico ciò cui stava assistendo.
A Mèliès fu dedicata la prima retrospettiva della storia, nel 1937.
2.3 Gli inglesi e il racconto moralista - la chase
Nel frattempo a Brighton si crea un nuovo tipo di cinema; mentre quello francese è anarchico e giocoso, quello inglese è educativo e moralista, avente come base la lotta del bene contro il male e dell’ordine contro il disordine; nasce un tipo di storia a tre fasi: ordine, trasgressione, ripristino dell’ordine. Nascono quindi i film di inseguimento dei malviventi da parte delle forze dell’ordine (chase=caccia) che esaltano la peculiarità del cinema di riprodurre il movimento. Ci sono alcune altre novità introdotte dal cinema inglese:
-Mary Jane’s Mishap (1903), di George A. Smith) mostra il primo esempio di raccordo sull’asse
-Fire! (1901), di James Williamson) unisce scene vere (l'arrivo del camion dei pompieri) e scene ricostruite (l'incendio di un palazzo)
2.4 Edwin S. Porter
In America nello stesso periodo si sviluppa un cinema moralista sulla scia di quello inglese per mezzo del tipico racconto a quadri di Méliès. Oltre a realizzare film fantastici, E.S.Porter realizzò alcuni film basandosi su veri fatti di cronaca; il più famoso è The Great Train Robbery (1903), costituito di 14 inquadrature, di cui una è forse il primo esempio di inquadratura extra-diegetica: un primo piano di un bandito che spara verso l’obiettivo, con grande effetto di shock per lo spettatore dell’epoca.
2.5 Conclusioni sul cinema delle attrazioni
E’ un tipo di spettacolo che va dal 1895 al 1915 circa. Si può dividere in due periodi:
-sistema delle attrazioni mostrative (1895-1906), ovvero singole vedute, vere o ricostruite;
-Sistema delle integrazioni narrative (1906-1915), ovvero micronarrazioni costituite da una successione di più inquadrature, ancora fisse ed autonome fra loro. Le caratteristiche di questo cinema sono:
-mostrare più che raccontare
-autonomia delle inquadrature
-necessarietà della presenza di un narratore
Fra il 1906 e il 1915 il cinematografo cesserà di essere uno spettacolo ambulante e diventerà propriamente cinema, spettacolo autonomo con spazi ad esso dedicati, che lasceranno lo spettatore solo davanti ad una macchina in grado di raccontare storie da sola.
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