Sempre per restare in tema di coinvolgimento e di Tull, l'ultimo brano prima del bis è stato quello che pochi giorni fa avevo definito per me ormai inascoltabile, quel Locomotive Breath presentato da chiunque e in tutte le salse - che nell'occasione ho al contrario avvertito come rinvigorito e carico di nuova energia ed interesse.
Martin Allcock ha avuto un suo spazio personale, ma anche nei momenti di gregariato il suo tocco si è fatto sentire... classe sopraffina al servizio del team. Anche la parte “dance” ha avuto la sua ragione e visibilità, legata alla musica creata e incisa dagli OAK negli ultimi anni, e il connubio tra differenti arti è risultato alla fine lo spettacolo nello spettacolo, e le giovani danzatrici dell’Ensemble Danse hanno trovato il modo di lasciare il segno, nonostante le difficoltà oggettive. Ma il momento topico arriva quando meno te lo aspetti, provocato da chi, ed era il mio caso, non conosci. Mi riferisco alla shamana Sainkho Namtchylak che, inizialmente da sola sul palco, ha proposto magici vocalizzi linkati ad una base ritmica coinvolgente, mentre sullo sfondo le proiezioni video completavano il quadro, in un'atmosfera surreale e inusuale che molti presenti hanno immortalato, dimostrando interesse per un'interpretazione un pò ai confini della nostra cultura musicale. Jerry Cutillo sugli scudi: polistrumentista, cantante, animatore e conduttore, unisce epoche e stili musicali con estrema facilità, riuscendo a fare emergere, tra tanto materiale conosciuto e illustre, un set di pensieri e musiche personali che non hanno lasciato indifferente l’audience. Inutile stilare graduatorie e stabilire meriti nel giorno della festa, ma è bene sottolineare come tutto abbia funzionato e come sia stata un'occasione per una reunion di amici, calati a Roma dal nord (Alessandria, Savona, Firenze, Venezia), dalla Spagna e dall'Inghilterra. Una dimensione internazionale di cui gli OAK devono andare fieri anche se, assistendo al concerto, stabilire quali fossero i veri OAK mi è sembrata cosa azzardata. Una bella serata di musica e alla fine tutti visibilmente soddisfatti.Jerry Cutillo, da me intervistato qualche tempo fa, aveva detto, tra le altre cose: “ In questi venti anni abbiamo raccolto così tanto materiale video che dovremmo passarne almeno dieci per guardarlo tutto. Vorremmo però poterlo racchiudere presto in un film. Siamo attualmente impegnati con i concerti per il ventennale della nostra band e ci attendono spettacoli in Inghilterra con Maartin Allcock ed in Europa con la cantante siberiana Sainkho Namtchylak, molto nota nel panorama della world music per il suo magico canto armonico. Continueremo anche il nostro tributo ai Jethro Tull con sempre maggiore energia e speriamo di avere presto un nuovo album con le novità che queste ultime esperienze hanno fatto maturare nel nostro sound”.
E le speranze di Jerry, come sempre, si trasformeranno in fatti concreti!
La lista dei partecipati in ordine alfabetico
Alex Barocchi Chitarra Antonio Orlando - Piano
Ariele Cartocci - Chitarra
Carlo Fattorini - Percussioni
Daniele Di Noia - Basso
Emanuele Ranieri - Chitarra
Ensemble danse di Savona - Balletto
Francesco De Renzi - Tastiere
Gabriela Guardiola - Sinth
Jerry Cutillo - Voce, flauto, chitarra e balalaika
Jose Melon - Voce e recitazione
Lincoln Veronese - Chitarra
Luca Leonori - Batteria
Maartin Allcock - Chitarra
Marco Viale - Sinth
Mauro Delorenzi - Basso
Mauro Gregori - Percussioni
Michele Vurchio - Batteria
Mirka Karakopoulos - Danze
Sainkho Namtchylak - Voce
La set list
-My God -What’s that sound -Murfatlar -Forest Cathedrals -When rock was young -Parallel dances -Prog medley -Danse macabre -The Hare who lost -A passion play -Mongolian mix -Sainkho solo -L’ombra delle danze -I am the Shaman -Koongoorei -My song -Erge chokka -Baba Gaia -Sibirsky ska -Locomotive breath -Kaar deerge -Siberian man