“Sulle orme di Idrusa” di Wilma Vedruccio (Kurumuny edizioni)
Mercoledì 20 giugno 2012 ore 18:00
Ex Conservatorio S.Anna di Lecce in Via G. Libertini
nell’ambito della personale di Silvana Bissoli “Quello che gli ulivi ci dicono…”
Mercoledì 20 giugno 2012 alle 18:00 presso l’Ex Conservatorio S.Anna di Lecce in Via G. Libertini nell’ambito della personale di Silvana Bissoli “Quello che gli ulivi ci dicono…” è prevista la presentazione del volume “Sulle orme di Idrusa” di Wilma Vedruccio edito da Kurumuny. Ci sarà un’azione di lettura con voce narrante di Wilma Vedruccio con l’accompagnamento alla fisarmonica di Rocco Nigro.
Protagonista del racconto di Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina creata da Maria Corti e trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata da Wilma è quasi un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della classicità: è senza età, non è soggetta alle categorie del tempo e dello spazio, incarna l’archetipo di donna proviene dal passato e si proietta indomita nel futuro.
Idrusa ci riporta alla mente il ricordo di donne eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante personalità che si esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello della coscienza individuale. Idrusa ha la stessa forza di Didone innamorata, che per amore mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore decide di uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non rinunciare a nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un sentimento di inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e la realtà circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera comunità, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive. Ma Idrusa non cede il suo cuore, non si rassegna, rivendica la sua anima e la sua intelligenza, resiste fino a incontrare l’amore e la passione sfrontata, che stravolge il cuore e imprime una svolta decisiva e irreversibile alla sua esistenza.
Al libro è allegato il CD con il racconto di Idrusa letto da Wilma, che ci porge la sua voce con il giusto pudore, senza pretese attoriali, ma lasciandosi trasportare, come è naturale per l’autrice, dal desiderio del racconto.
La musica di Rocco Nigro segue con grande sensibilità il disegno di Wilma, amplifica le emozioni, sa allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa far danzare a fianco della voce il proprio tema. Personaggi del libro sono anche Otranto, il profumo del mare, i colori di certe albe, gli odori delle erbe, il Salento dei tratturi e delle pietre parlanti, civette dagli “occhi dolci come lampade a petrolio”.
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Kurumuny