Magazine Opinioni
Questo episodio, fu un classico negli anni 50/60, ma non so se tutti lo conoscono; per questo mi permetto di farlo conoscere...
20 Luglio 1952, Washington ( data memorabile per la casistica UFO ) :L'azione coprì una vasta area, comprendente la capitale americana e d'intorni. Le scene più drammatiche però le vissero i controllori del Centro ControlloTraffico Aereo dell'Aeroporto Nazionale di Washington; una larga stanza senza finestre, in un edificio poco lontano dalla Torre di Controllo dell'Aeroporto. ( Gli addetti alla “torre” controllano solo le fasi finali di avvicinamento o di decollo degli aerei fino a 10 miglia dall'aeroporto. Invece gli addetti al Controllo del Traffico Aereo seguono tutti gli aerei in volo per centinaia di miglia, essendo dotati di radars più potenti. Essi hanno il compito di seguire costantemente il volo di qualsiasi aeromobile in volo o incanalarlo, durante le fasi di avvicinamento o di partenza in “aerovia”, in modo da smaltire ed assicurare le procedure di volo e assistenza ai piloti. E' un lavoro di assoluta precisione, migliaia di vite dipendono dal loro rapido ed accurato individuare e riconoscere, sullo schermo radar, di qualsiasi tipo di “traffico”che si delinea sul visore ).
La sala radar del Centro, ove quella notte iniziò l'azione, è un locale allungato, matenuto a mezza luce per poter vedere distintamente i segnali sugli schermi.
A mezzanotte, all'inizio del 20 Luglio, otto esperti del Traffico Aereo, insieme al capo controllore Harry G. Barnes, entrarono in questa sala per dare il cambio agli altri uomini, ed assunsero il servizio d'osservazione. La notte era chiara fuori e gli otto uomini si sistemarono per fare il loro turno di otto ore. In quel momento il Centro stava seguendo la rotta di un aereo di linea isolato che volava a parecchie miglia dall'aeroporto.
Ogni 10 secondi ( il giro dell'antenna radar ) appariva un nuovo “blip” ( segno luminoso o traccia, dell'aereo ), quasi attaccato alla traccia persistente precedente, ad indicare la nuova posizione dell'aereo. L'occhio esperto di Barnes valutava la distanza fra le singole eco-radar di altri aerei.
Ad intervalli di 10 sec., egli, dando una semplice occhiata, poteva stabilire la posizione , la velocità e la direzione dove stesse andando l'aereo. Quella notte il cielo era quasi deserto, all'infuori di qualche altro aereo, ma molto più lontano.
Verso le 00,30, Barnes andò a sedersi al tavolo del capo servizio lasciando il controllore, Ed Nuggent, in osservazione presso lo chermo principal. Due altri controllori, Jim Ritchey e James Copeland, stavano in piedi a pochi passi da lui.
Esattamente alle 00,40, SETTE TRACCE A NETTI CONTORNI apparvero improvvisamente sullo schermo... Nuggent fissò il cristallo. Gli strani aerei, o quello che erano, sembravano apparsi dal nulla! Vi era una sola spiegazione possibile: le Macchine Sconosciute dovevano essere penetrate nell'area controllata dal radar ad una velocità vertiginosa, e poi, ad un tratto, là, nel quadrante Sud-Ovest, dovevano aver rallentato, ed il radar LE aveva rilevate.
Nuggent gridò a Copeland di far venire subito Barnes, che venne di corsa.
Entrambi gli schermi a mensola mostravano le Strane Macchine Volanti e Barnes si affrettò a chiamare la Torre di Controllo per un a verifica anche da parte loro. Gli rispose l'operatore Howard Cocklin, dicendogli che anche loro potevano osservare sul loro schermo le stesse 7 Tracce. Anzi, con il binocolo poteva vedere esattamente UNO dei sette Oggetti che emanava un vivido colore arancione...!
Davvero allarmato, Barnes, dette per radio la notizia al Comando di Difesa Aerea, poi tornò ad osservare lo schermo radar principale. Le Macchine Sconosciute si erano distanziate : due si trovavano sulla Casa Bianca, una terza sul Campidoglio; aree da sempre proibite al sorvolo.
Tenendo lo sguardo fisso sullo schermo di cristallo, Barnes chiamò l'Aeroporto di Andrews, di là dal Potomac, nel Maryland. Anche l, rispose preoccupato un addetto al radar : LI stavano seguendo !
Barnes chiese lo “scramble” ( decollo su allarme dei caccia intercettori ) , ma gli fu risposto che i caccia erano provvisoriamente a Newcastle, poiché l'Aeroporto di Andrews era in riparazione.
Sarebbero comunque arrivati, altri caccia dal Delaware, ma sarebbe stata necessaria una mezz'ora ( ci furono voci però che gli aerei di Andrews erano stati inviati ad intercettare altri UFO da un'altra parte....).
Così, nell'attesa, Barnes riappese il ricevitore e continuò a guardare gli schermi radars con i suoi colleghi. Poi il controllore Jim Rictchey, vide che un Disco si mise a seguire un aereo di linea, della “Capital”, decollato da poco... Immediatamente avvisò il pilota, un Cap. ex combattente, Casey Pireman; gli comunicò la posizione del Disco ed i dati vettoriali per cercare di avvicinarlo.
Fino ad allora la velocità dei Dischi risultava essere di 130 miglia orarie. Ad un tratto , con grande sorpresa di tutti i controllori, dallo schermo acomparve ogni traccia degli Oggetti Volanti!
Dove dovevano essere le traccie indicatrici della loro successiva posizione, si videro degli spazi vuoti... Un momento dopo, il pilota dell'aereo di linea, chiamò agitato che aveva visto l'Oggetto, ma Esso si era allontanato prima che avesse potuto fare “un'accostata” per avvicinarlo. Si era alzato ed era sparito in un batter d'occhio, impiegandoci dai 3 ai 5 secondi...!
I controllori si guardarono l'un l'altro. Questa era la spiegazione dell'assenza improvvisa delle tracce indicative! Cosa incredibile, al Disco erano bastati quei pochi secondi per portarsi fuori dal campo controllato del raggio radar! Ciò stava a significare che la Sua velocità, dalle 130 miglia orarie, era salita a più di 500 miglia, in circa 4 secondi!
Pochi minuti dopo, Barnes e gli altri addetti sobbalzarono di nuovo : era apparsa una Traccia che mostrava una virata netta di 90°, cosa impossibile per qualsiasi aereo ( pilota compreso! ). E quando l'indicatore del radar compì un altro giro, si vide che un altro Disco aveva invertito la marcia : si vide la traccia formarsi anteriormente a quella precedente, secondo la direzione di volo; perciò, la Macchina misteriosa si era arrestata di colpo ed aveva invertito la rotta, tutto in 5 secondi...! A queste sconcertanti constatazioni doveva aggiungersi l'altro rapporto sensazionale trasmesso dalla Torre di Controllo. L'operatore Joe Zacko stava in osservazione presso un radar ASR, adoperato per seguire velivoli ad alta velocità, quando sul cristallo dello schermo apparve ad un tratto uno dei Dischi : gli bastò un'occhiata per accorgersi che Esso andava ad una velocità fantastica. Come stregato, egli seguì le traccie lasciate in sequenza sullo schermo, ben distanziate, per l'elevata velocità, indicando che si trovava proprio su Andrews, facendo rotta verso Riverdale. Poi, d'improvviso, la traccia s'interruppe. Zacko si affrettò a chiamare il suo collega, Cocklin. Entrambi si misero a calcolare la velocità del Disco : copriva 2 miglia per secondo, quindi risultava una velocità di spostamento di 7.200 miglia orarie ( 13.300 Km./ora ) !
Dalla traccia risultava chiaramente che il Disco era sceso verticalmente intersecando il fascio radar ASR. Si era mantenuto alla stessa altezza volando velocissimo per pochi secondi, poi si era alzato alla stessa fantastica velocità, portandosi nuovamente fuori dal campo radar.
Per una qualche ragione gli intercettori non erano arrivati.
I Dischi ormai volteggiavano su Washington da quasi due ore! Ed i nervi dei conrtrollori erano messi a dura prova... Fino a quella notte essi ridevano all'idea di visitatori venuti da altri mondi, come i quotidiani di quell'anno riportavano spesso;ma ora erano davvero impressionati!
Infatti le tracce impressionate simultaneamente dai vari radars e gli avvistamenti diretti, imponevano un'unica conclusione : LASSU', QUELLA NOTTE, DELLE MACCHINE DI UN TIPO SUPERIORE AVEVANO COMPIUTO UNA RICOGNIZIONE DIMOSTRATIVA SULLA CAPITALE AMERICANA !
Le Loro precise manovre dicevano chiaramente che Esse erano guidate da Esseri forniti di un'intelligenza superiore.
Non era una bella situazione per i controllori star chiusi all'interno di quella stanza senza finestre con quello che accadeva fuori, e l'impossibilità di qualsiasi iniziativa...
Barnes ebbe la sensazione che i Misteriosi Visitatori ascoltavano, in qualche modo, ciò che egli comunicava per radio. Per due o tre volte i Dischi si dileguarono ( certo non per timore! ) nell'istante in cui comunicava ai piloti le necessarie istruzioni per cercar di avvicinarli.
Nemmeno una volta i piloti riuscirono ad avvicinarsi tanto da poterli vedere un po più da vicino.
Erano le 03,30 circa, quando i reattori giunsero nel cielo di Washington. Ma poco dopo i Dischi erano...spariti. Evidentemente erano al corrente delle operazioni da terra. Dopo 5 minuti che i caccia si erano allontanati, le Strane Macchine riapparvero...sciamando su Washington !
UNA di esse seguì un altro aereo di linea fino all'aeroporto, poi si allontanò. Alle prime luci dell'alba, i Dischi posero fine alla loro “ispezione” che durò ben 5 ore !
I testimoni nella città furono davvero pochi, viste le ore. Così si evitò il panico avvenuto ad Indianapolis durante il sorvolo di un UFO , a bassa quota, intorno la mezzanotte, con molta gente in strada, provocando un “blackout” sulla città e l'aeropoto limitrofo, impedendo l'atterraggio di alcuni velivoli!
Per citare un testimone, un ingegnere di una radio privata, E.W. Chambers, stava lasciando la trasmittente della WRC, quando scorse 5 Dischi giganteschi volteggiare in formazione sciolta; e mentre li osservava sbigottito, essi si innalzarono in verticale sparendo in un baleno...
Come l'accaduto divenne di pubblico dominio, l'indomani, dilagò un nervosismo generale.
Sulle prime l'Aviazione fece di tutto per ridimensionare l'episodio; per parecchi giorni gli ufficiali, che svolsero l'inchiesta, negarono che gli addetti ai radars avevano osservato dei Dischi. Ma che i radars erano risultati difettosi...
Un altro ufficiale, per dimostrare che “l'incidente” era privo di interesse, affermò che non erano stati mai inviati dei caccia sulla città. Ma i loro sforzi per arginare il panico e la preoccupazione dei cittadini furono vani. Fu fatto “spiegare” da un fisico, Dott. Menzel, che le luci in cielo che potevano esser viste erano state provocate dall'inversione termica di quella notte ( i caccia evidentemente correvano dietro le...lucciole ), che praticamente non erano altro che le luci delle auto proiettate in cielo... ( Certo che quando ci si mettono, fanno davvero della fantascienza! )
Al Pentagono giunsero migliaia di telefonate e telegrammi dimostrando indignazione per quelle motivazioni, esigendo che si agisse.
I giornali, i sindacati ed i radio-commentatori insistettero perché fosse tenuta una conferenza stampa. Queste richieste misero i Servizi Segreti con le spalle al muro. Ammettere che i Dischi Volanti erano UNA REALTA' equivaleva versare olio sul fuoco... Il meglio che si poteva fare era di rifiutarsi di parlare... Ma giungevano altri rapporti dal Texas... Poi, il 26 Luglio, i Dischi tornarono su Washington!
Erano le 09.08 del mattino, una formazione di 9 Dischi volteggiò nel cielo della Capitale. Ma questa volta molto alti, per cui la maggioranza dei cittadini non li vide.
Ma, come la prima volta, gli addetti al Centro Controllo di Washington e quelli di Andrews, confermarono le manovre!
Cosa strana anche questa volta gli intercettori arrivarono tardi, ma questa volta alcuni Dischi si soffermarono al loro arrivo : volando alla velocità massima che permetteva il suo F-80 “Shootingstar”, ilTen. William L. Patterson cercò di inseguirne uno, quello che gli stava più vicino; per qualche minuto, alla distanza di circa 1 miglio, riuscì a seguirlo, tanto da stimarne il diametro in 30 m. circa. Nel frattempo il Servizio Segreto dell'USAF , già allertato in quei giorni, era entrato in azione. Il Magg. Dewey Fournet jr., principale investigatore del Pentagono, si era precipitato al Centro Controllo. Lo accompagnavano Albert M. Chop ed un ufficiale radarista.
Per ben 2 ore anch'essi poterono osservare ( esistono loro foto ) gli UFO sugli schermi radars, Iinsieme a Barnes ed ai suoi uomini...
E per 2 ore lo specialista militare ( la Sala Controllo era civile ) in radar, controllò la regolare presentazione dello schermo radar.
Logicamente i nuovi avvenimenti fecero gran chiasso in tutto il Paese tramite i giornali e le varie radio. ( Ne ho personalmente il ricordo ed un articolo su un quotidiano nazionale ).
Per 48 ore i direttori dei quotidiani, dall'una all'altra costa, tempestarono l'Aeronautica Militare con le loro richieste di notizie... Malgrado le rinnovate pressioni all'interno e all'esterno del Pentagono, il Gen. Samford , continuava ad opporsi ad una conferenza stampa; ma non ebbe scelta : così, istruito dall'alto, disse per l'appunto che “...non si era trattato d'altro che d'illusioni ottiche causate dalla rifrazione atmosferica...”
Qusi nessuno gli credette, ma la spiegazione ufficiale era ormai quella... Era evidente l'intenzione di sdrammatizzare tutto.... E così, come al solito, il pubblico.... dimenticò.
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