Il mondo della fotografia microstock
Ormai da diversi anni mi occupo di fotografia microstock. In estrema sintesi, collaboro con agenzie fotografiche online che si occupano del marketing e della vendita delle mie immagini, trattenendo una percentuale sui guadagni del venduto ma lasciando a me solo l’attività che veramente mi piace: fotografare.
Le agenzie di fotografia microstock sono moltissime, ma se vuoi iniziare ad affacciarti a questo mondo ti suggerisco di andare a curiosare dalle parti di Shutterstock, Fotolia, iStock oppure 123RF. Si tratta di agenzie serie che hanno dimostrato la loro affidabilità negli anni e che hanno un portfolio di clienti sufficientemente ampio da garantire buoni guadagni. Perché a tutti noi piace fotografare, ma se possiamo anche toglierci qualche sfizio con quello che guadagniamo dalle nostre fotografie è ancora meglio.
Passeggiando sulla spiaggia…
Quel giorno stavo passeggiando su una spiaggia. Ero in Brasile per una trasferta di lavoro e avevo una mezza mattinata libera prima di imbarcarmi sull’aereo di ritorno.
Non avevo intenzione di fotografare qualcosa in particolare, ma so anche che le volte che non mi porto dietro la macchina fotografica, statisticamente è proprio quando capitano le occasioni fotografiche migliori. Per questo motivo avevo con me una vecchia Canon 450D con obiettivo in plastica 18-55mm. Questo dimostra che per scattare fotografie destinate al mercato non è necessario avere un’attrezzatura fenomenale.
Infatti, soprattutto se le condizioni di luce sono buone, una reflex anche datata può dare ottimi risultati. Questa mattina, curiosando su eBay, ho trovato una Canon 450D usata, incluso obiettivo di serie (18-55mm), a circa 100 euro. Solamente la fotografia che hai visto in apertura di post ne ha incassati ben di più.
Ma ritorniamo alla spiaggia. Nel mezzo della passeggiata mi sono ritrovato di fronte ad un costruttore di castelli di sabbia. Le fotografie che funzionano meglio nel mondo del microstock sono quelle più semplici e che trasmettono un messaggio chiaro.
Spesso si deve andare un po’ contro la nostra tendenza ad includere di tutto e di più all’interno dell’inquadratura: nel microstock il poco è meglio. Il castello di sabbia si prestava veramente bene: magari si poteva inquadrarne solamente una parte (in questo caso le tre torri), lo sfondo del mare all’orizzonte era pulito, i colori erano pochi e nessuno troppo invadente… tutto sapeva di estate.
Insomma: un’immagine che può funzionare su un sito Internet di viaggi come su una brochure di un supermercato che deve vendere secchielli e palette per giocare con la sabbia. Ho pagato il dovuto per avere il permesso di fotografare al costruttore di castelli di sabbia e… fatto. Ho portato a casa una decina di scatti sul soggetto.
La postproduzione
Consiglio sempre di postprodurre tutte le immagini. A volte non lo si fa per semplice pigrizia, ma se si vuole destinare un’immagine alla vendita, un passaggio in Lightroom, Photoshop o il software di fotoritocco che preferisci è assolutamente d’obbligo.
In questo caso specifico non è stato necessario calcare la mano con l’elaborazione dell’immagine, cosa che per altro non è quasi mai gradevole quando esagerata. Ho proceduto ad aumentare contrasto e vividezza. Attenzione: vividezza ma non saturazione!
La differenza è semplicemente questa: la saturazione satura tutti i colori dell’immagine spesso portando a risultati che sanno di artefatto. Aumentare la vividezza, invece, permette di iniziare la saturazione dai colori che nell’immagine sono meno saturi. Il risultato finale è spesso molto più naturale e non c’è quella sensazione di “colori troppo sparati” che abbiamo quando esageriamo con la saturazione.
Per quanto riguarda il cielo, utilizzando il filtro graduato di Lightroom ho scurito la parte alta dell’immagine per tirare fuori l’azzurro e qualche nuvola per dare profondità.
Risultato
Come puoi vedere qui sotto, l’immagine ha venduto decisamente bene. Come canali distributivi ho utilizzato diverse agenzie di microstock, ma i dati che vedi si riferiscono esclusivamente all’agenzia Shutterstock (l’incasso totale è circa il doppio di quanto indicato).
I motivi per i quali quest’immagine ha funzionato sono diversi. Il tema è decisamente facile da vendere: siti internet, riviste, cataloghi di viaggi… c’è sempre bisogno di immagini che rappresentino concetti legati all’estate e al mare.
I colori sono tenui e si mischiano con armonia: ci fosse stato un cielo completamente nuvoloso oppure bianco l’effetto sarebbe stato molto diverso e, probabilmente, l’immagine sarebbe caduta presto nel dimenticatoio dell’invenduto. Anche la prospettiva di tre elementi in fila aiuta a guidare l’occhio. Inoltre, un numero di soggetti dispari (in questo caso le tre torri del castello) permette una composizione molto più armonica.
Conclusioni
Questo singolo scatto vale quanto la macchina fotografica che lo ha scattato. Naturalmente non sempre va così bene. Il microstock richiede non solamente la tecnica nello scatto e nella postproduzione, ma anche un certo occhio nel capire quando l’occasione giusta ti si presenta davanti. Il microstock richiede di scattare scattare scattare… ogni volta che c’è la possibilità ed è per questo che non esco mai senza la macchina fotografica al seguito. Perché se c’è una lezione che possiamo portarci dietro da questo articolo è proprio questa: la migliore macchina fotografica è quella che hai con te.
Se volessi approfondire il tema del microstock e iniziare anche tu a vendere foto online, puoi trovare altre informazioni su www.fotoguadagnare.com, dove aiuto i fotografi che vogliono fare il mio stesso percorso. Anche l’eBook Vendere Foto Online è una risorsa utile e, soprattutto, GRATIS.
A presto
Paolo