20/10/2014 - Quanto incidono le rinnovabili sulle bollette e sul mercato elettrico? L’AEEGSI lo spiega

Creato il 20 ottobre 2014 da Orizzontenergia

La bolletta della luce in Italia è uguale a quella che si paga in Germania o in Francia? Quanto veramente ci costa l'elettricità nel conto finale e quanto invece viene impiegato in altro?

AEEGSI, l'autorità garante per l'energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W.
, il gas e il sistema idrico, ha cercato di rispondere a queste e altre domande durante un recente convegno di formazione riservato ai giornalisti, che ha analizzato, tra l'altro, la situazione delle energie rinnovabilienergie rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse
in Italia

Uno scenario completamente rivoluzionato: è questa l’obbligatoria premessa di chi cerca di spiegare il mercato elettricomercato elettrico
Mercato dove si effettua l'acquisto e la vendita di energia elettrica attarverso un sistema di contratti bilaterali o attraverso la borsa elettrica. Il prezzo viene determinato dall'incontro tra la domanda e l'offerta di energia elettrica da parte dei vari operatori che vi partecipano.
italiano
oggi. La principale ragione di questa rivoluzione sarebbe da imputare alle rinnovabili che incidono, e non poco, anche sulle nostre bollette.

Come viene prodotta oggi l’elettricità in Italia e in Europa?

Secondo quanto emerso durante l’incontro il mix produttivo che porta alla creazione di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
in Italia è molto diverso da quella di altri paesi
come Francia e Germania. In Francia, infatti, oltre il 74% dell’energia è prodotta grazia al nuclearenucleare
Forma di energia derivante dai processi che coinvolgono i nuclei atomici (fissione e fusione).
, seguito a ruota dall’idroelettrico (11,8%) e gas naturalegas naturale
Idrocarburo che ha un'origine simile al petrolio, che si forma a partire dalla decomposizione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno (O2) di microorganismi, attraverso processi biologici avvenuti nel corso delle ere geologiche. La composizione del gas naturale varia notevolmente a seconda del sito di formazione, ma in genere presenta un'alta percentuale di metano (dal 70 al 95 %), anidride carbonica (CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
), azoto (N2) e idrogeno solforato (H2S).
(4,4%). Il mix produttivo tedesco è, invece, composto per lo più di energia prodotta grazie al carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
(46,4%), nucleare (16,6%), gas naturale (13,5%) e idroelettrico (4,1%).

L’Italia, che ha dismesso il nucleare dopo il referendum del 1987, produce la maggioranza dell’energia grazie al gas naturale (41,6%), carbone (16%), idroelettrico (15%), ma grande importanza, più che in altri paesi, rivestono oggi il fotovoltaico (6,5%) e l’eolico (4,6%).

Circa il 35-37% dell’energia prodotta internamento in Italia arriva da fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse
(fotovoltaico circa l’8,5%) ma che presenta alcuni problemi come il trasporto dal luogo di produzione. Questa percentuale è aumentata di molto rispetto agli anni passati (nel 1996 la produzione di energia da fonti rinnovabili era davvero irrisoria) e questo ha cambiato molto il sistema elettrico italiano. L’importanza delle rinnovabili nel nostro paese è confermata anche dalla recente indagine della Commissione europea che ha analizzato gli incentivi pubblici verso le fonti energetiche: l’Italia è quarta con 10,36 miliardi di euro nella classifica totale e occupa lo stesso posto per i sussidi destinati al solare (750 milioni di euro).

Ogni mix produttivo influisce, in un modo o nell’altro, sui costi dell’energia elettrica di ogni Paese, che storicamente hanno un processo di formazione dei prezzi autonomo, anche se l’obiettivo dell’UE è quello di avviare un mercato unico.

Il market coupling e il mercato unico europeo

L’intento dell’Unione Europea è quello di unire i Paesi anche dal punto di vista energetico creando un grande mercato dell’elettricità. Si tratta del fenomeno del market coupling ovvero dell’accorpamento di più mercati insieme, in modo da creare un‘unica borsa elettrica per la determinazione del prezzo dell’energia. Queste le fasi del fenomeno che dovrebbe ultimarsi nel 2015:

  • alla fine del 2010 è stato lanciato il market coupling dell’area CWE (Francia, Germania, Belgio e Olanda) con successo;
  • nel 2012 si scambia energia tra 8 paesi con 4 borse coinvolte (CWE e paesi scandinavi);
  • da gennaio 2014 Francia, Germania, Belgio, Olanda, paesi scandinavi e altri paesi del nord ovest europeo hanno accoppiato con successo i mercati;
  • da maggio 2014 anche Spagna e Portogallo si sono uniti;
  • entro febbraio 2015 è attesa l’integrazione tra Italia – Slovenia (che hanno già un mercato simile) con il resto d’Europa.

La costituzione di questo mercato unico si tradurrà in costi minori in bollette? Difficile dirlo adesso soprattutto per il ruolo di basso profilo e la poca voce in capitolo che l’Italia ha ogni volta che si affrontano questioni energetiche in Europa.

Quanto incidono le rinnovabili in bolletta?

Circa 90 – 95 euro l’anno su una spesa annuale che ammonta a 500 euro, pari a circa quasi il 20%: è questo quanto costa sostenere l’incremento dell‘energia rinnovabile al consumatore medio di energia elettrica in Italia (2700 kWhkWh
Unità di misura dell'energia elettrica equivalente a 1.000 Wh (wattora), ovvero 1.000 W forniti o richiesti in un'ora.
annui circa con una potenzapotenza
Grandezza data dal rapporto tra il lavoro (sviluppato o assorbito) e il tempo impiegato a compierlo. Indica la rapidità con cui una forza compie lavoro. Nel Sistema Internazionale si misura in watt (W).
impegnata di 3W).

Solo la metà, circa il 49%, di quello che paghiamo in bolletta è, infatti, il dovuto per i kWh ora consumati. I restanti 15,5% sono destinati a sostenere il trasporto e i contatori, il 13,3% sono imposte e il 22,19% sono oneri di sistema come gli incentivi alle rinnovabili.

Di quest’ultima quota, tra l’altro, circa l’85%, è destinato alla componente a3, la voce riconducibile appunto ai finanziamenti per le fonti alternative, mentre il restante 15% degli oneri di sistema, pari a circa il 2% della bolletta, servono a sostenere lo smantellamento del nucleare, promuovere l’efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
, sostenere la ricerca o il bonus elettrico (che solo il 30% dei beneficiari ha richiesto) e molto altro.

Dalle imposte poi arriverebbero circa 100 milioni di euro che avrebbero aiutato a finanziare la riduzione dell’IMU.

Come contenere i costi

Nonostante il fatto che non si possa agire sulla metà della bolletta, sull’altra metà il consumatore può agire. Come? Grazie al mercato liberomercato libero
Mercato in cui sia le imprese che producono sia le imprese che vendono energia elettrica operano in regime di concorrenza, stimolando una competizione che può portare benefici ai consumatori in termini di prezzi e qualità del servizio.
dell’energia che permette
, come più volte spiegato tramite il nostro sito, riduzioni anche del 10% sulla spesa annua per la luce. Attualmente circa il 75% delle utenze è ancora in regime di tutela, mentre il 25% ha attivato una tariffa luce dalla liberalizzazione.

Come evidenziato anche durante l’incontro con l’AEEGSI, il mercato libero serve nella misura il consumatore è consapevole dei propri consumi e sceglie l’offerta più adatta. E’ vero che dopo i periodi promozionali le sorprese si possono sempre nascondere, ma è anche giusto dire che quello che la liberalizzazione permette è di poter cambiare più volte senza costi di passaggio, attivando di volta in volta l’offerta migliore.

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Fonte: SosTariffe.it


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