La rubrica “Mischia aperta” di Antonio Liviero su Il Gazzettino di oggi
Sarà la stagione più anomala della Celtic League. Invece della tradizionale rassegna del meglio del rugby celtico, e ora anche italiano, quella iniziata nello scorso week end si annuncia come una vetrina di giovani a causa della concomitanza con la Coppa del
Mondo e il Sei Nazioni. I giocatori più bravi e famosi torneranno dalla Nuova Zelanda indicativamente all’inizio di ottobre (a metà mese chi dovesse raggiungere le semifinali). Poi ci sarà un sacrosanto, ma breve, riposo, e una rapida ripresa. Se va bene li vedremo in
campo solo a novembre per le Coppe Europee, con oltre metà del girone d’andata
alle spalle. Poi si aprirà la finestra di febbraio-marzo per il Sei Nazioni. A conti fatti se gli internazionali arriveranno a giocare 9 partite di Pro12 su 22 sarà una fortuna. Perché bisogna mettere anche in conto che con una stagione così lunga e intensa il rìschio di infortuni è in agguato e la forma fisica evapora facilmente. (…)
In campo vedremo le seconde scelte, le seconde e anche le terze aperture, qualche vecchia gloria e qualche stella fuori orbita. E i ragazzi. Soprattutto loro, a cui i club guardano ovviamente in prospettiva. (…)
L’Italia, assieme alla Scozia, rischia grosso. E dunque non solo come franchigie. Ma come
immagine, come federazione. Perchè sono quelle che stanno peggio in termini di settori giovanili, formazione, talenti, praticanti effettivi, specie nella fascia critica dei 18-20 anni.
Per Benetton e Aironi si prospetta dunque una stagione molto più dura di quella d’esordio, come si è visto già contro Connacht e Scarlets. Lo sarà anche in termini di gioco, arduo da
strutturare e mantenere con un simile viavai. Non a caso Treviso è il club che dà più giocatori alla Coppa del mondo (12) sùbito dopo il Leinster(14).
Gli irlandesi, è vero, le hanno buscate per bene a Swansea. Ma per loro è diverso. La qualità della riserva e le dimensioni del budget sono tali da garantirgli, anche se conpiù fatica, di lottare per i play-off. Lo stesso discorso vale per gli Ospreys (con una rete di club satelliti
invidiabile) e il Munster detentore del titolo che approfitterà della particolarità della stagione per accelerare il processo di rinnovamento. (…)
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