Magazine Diario personale
Oggi pensavo a quello che è successo nell'ultimo mese. Ho pensato che la malattia di mia mamma sia come uno di quei parenti o collega che non stimi (anzi, proprio non sopporti) ma con cui devi passare del tempo. Con cui DEVI avere a che fare. Insomma il classico, buon viso a cattivo gioco; in questo modo penso che in qualche modo il gioco lo puoi condurre, puoi fare in modo di non trovarti "trainato" ma di trainare. E, anche se assurdo, vedo mia mamma più tranquilla. Soprattutto dopo che ha iniziato a dare alle cose il proprio nome. Tumore e non "brutto male". Chemioterapia e non "medicine". Nausea e vomito e non "sarò indisposta". La psiche in questi caso è la medicina migliore.... Il non mentire a se stessi è la cura migliore.