di Riccardo Alberto Quattrini.
“Vi sarà una grande tribolazione, quale non fu mai vista dall’inizio del mondo fino adesso, e mai più lo sarà…” Matteo, 24:21
Hunab Ku è da questo Supremo dio Creatore che si deve partire per una nuova profezia sulla fine del mondo prevista per il 21 dicembre 2012 secondo il calendario gregoriano. Come altre religioni fatte di miti e dei, anche la religione maya è quell’insieme di credenze politeiste. Il sole, la luna e l’acqua erano riferimenti alla natura cui davano tanta importanza. Il concetto dei maya è una storia che ha più di 3000 anni, ed è una complessa forma di politeismo basata sul concetto di dualità: la vita e la morte, il giorno e la notte, il maschio e la femmina.
Quella della fine del mondo è una vera e propria ossessione che da sempre assilla il genere umano. Gli Egizi 3000 anni prima di Cristo, veniva prefigurata una imminente fine del mondo con l’arrivo di un soprannaturale salvatore. Anche gli Assiro-Babilonesi e Zarathustra, non erano da meno, profetizzando l’avvento del regno di Dio. Questi miti finirono per confluire nella bibbia. La tradizione ebraica più antica, proclama attraverso i profeti: “la fede nella prossima fine del mondo” con l’arrivo del salvatore della stirpe di Davide. Anche gli Esseni due secoli prima di Cristo, aspettavano la fine del mondo. Stessa profezia fece Gesù dove nei vangeli profetizza agli apostoli il suo imminente ritorno non privo di prossimi sconvolgimenti cosmici, prima ancora che avesse fine quella stessa generazione:“in verità vi dico che questa generazione non passerà prima che tutta queste cose siano avvenute” (Marco 13,30). Altro panico generale tra i fedeli alla vigilia dell’anno 1000 dove la fine dei tempi sarebbe dovuta arrivare esattamente il 31 dicembre del 999 esattamente mille anni dopo la nascita di Cristo. Secondo il vangelo di Giovanni l’angelo di Dio aveva incatenato il drago, cioè satana solo per una durata pari proprio a mille anni. Molti devoti vendettero addirittura i propri beni per andare in pellegrinaggio nella speranza di salvarsi l’anima. Nonostante le evidenti previsioni sbagliate, i successivi mille anni di storia hanno visto nascere nuovamente tutta una serie di profezie e previsioni sulla fine del mondo.
Sono esattamente settanta le previsioni fino ad ora effettuate, tutte corredate di data. Elencarle tutte sarebbe decisamente dispersivo oltre che noioso.
Eccone quindi alcune iniziando dalla più antica quella del profeta Bernardo di Turingia che ipotizzò la fine del mondo, fissandola precisamente nell’anno 992. Nel 1186 l’astrologo Giovanni di Toledo calcolò un apocalittico allineamento dei pianeti, (l’allineamento dei pianeti è una vera e propria fissazione per prevedere sconvolgimenti catastrofici) e di conseguenza la fine del mondo.
Nel 1198 Lotario dei Conti di Segni dal nome pontificale attribuitogli dal cardinale Graziano di Papa Innocenzo III, si spinse a predire la fine del mondo facendo un semplice ragionamento che consisteva nel ritenere che la fede nell’Islam fosse iniziata nel 618, considerando ragionevole che tale periodo potesse durare un numero di anni pari al numero attribuito al Diavolo cioè 666, sommò le due cifre e ottenne 1284, in quella data fissò la fine del mondo. Semplice, no? Ed eccoci a un altro preveggente con le idee poco chiare, parliamo di William Miller, fondatore della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno. Egli, in base ai suoi studi sulle Sacre Scritture, sosteneva che, esattamente il 3 aprile 1843 Gesù avrebbe richiamato in Cielo i fedeli. Quando la fine del mondo non arrivò la nuova data fu fissata per il 7 luglio 1843, poi per il 21 marzo 1844 e, infine, per il 22 ottobre 1844. Quando si dice la coerenza.
Non solo bibliofili hanno previsto la fine del mondo, ci si sono messi anche dei pediatri. Secondo il dottor Elio Bianco pediatra appunto, la fine del mondo sarebbe avvenuta il 14 luglio 1960 per colpa di un’arma segreta americana. Fu per tale motivo che, con l’aiuto di 45 persone, costruì un’arca da 15 stanze direttamente sul Monte Bianco.
Edgar Whisenant ex ingegnere della NASA, studioso della Bibbia, annunciò al mondo intero il ritorno di Gesù sulla terra tra l’11 e il 13 settembre 1988. (non poteva prevedere la distruzioni delle World Trade Center solo tredici anni dopo?). Poteva mancare Nostradamus il quale previde che nel 1999 un grande re del terrore sarebbe calato dal cielo e avrebbe distrutto la terra. Nuovamente Nostradamus con la frase: “mille non più mille”, riaccese la fantasia degli esperti in vista dell’arrivo dell’anno 2000 dove, come ricordiamo non successe nulla.
Passiamo ora a date più recenti.
Nel 2005, Roderick C. Meredith, capo della Chiesa vivente di Dio, ha scritto in una rivista della sua chiesa che la fine del mondo era vicina, giacché gli eventi profetizzati nella Bibbia erano sempre più prossimi, nell’arco di tempo compreso dal 2010 al 2020. E’ stato largo per sicurezza.
Nel 2011 Harold Egbert Camping, un predicatore, presidente dell’American Christian radio, predisse per il 21 ottobre, la fine del mondo. Ci aveva già provato nel 1994. Ma non successe nulla. Erano finiti invece i Nirvana con la morte del loro leader Kurt Cobain, ma il mondo è sopravvissuto. Così aveva rifatto i calcoli e, questa volta sicurissimo, aveva detto che ci sarebbe stata per il 21 maggio dello stesso anno. E invece nulla. Così questo profeta strabico dell’Apocalisse provò a ipotizzarla per il 21 ottobre del 2011, ma anche quell’anno non successe nulla.
Ed eccoci al fatidico 21 dicembre 2012, per molti la data della fine del mondo, basata sui movimenti di Venere che causerà terribili terremoti, inondazioni e incendi. Non mancando altri catastrofisti i quali hanno aggiunto il ritorno del fantomatico Pianeta X o Nibiru, presunto pianeta, descritto sulla base di una personale interpretazione delle scritture babilonesi, dallo scrittore Zecharia Sitchin nell’ambito della sua teoria che vorrebbe all’origine della vita sulla Terra ci sia stata una presunta civiltà extraterreste. Infine dei ricercatori, non potevano di certo mancare, hanno previsto che ci sarà uno spostamento dell’asse del pianeta che causerà un’inversione del campo magnetico terrestre, con conseguenti catastrofi, oltre al rallentamento della rotazione terreste e il suo blocco per tre giorni, uno sciopero della terra, insomma.
Potevano mai i profeti e catastrofisti, visto che la bufala del 2012 è alle porte, non prevederne un altra – hai visto mai che abbiamo toppato anche questa – per il 13 aprile 2036? Ma cosa c’è di tanto catastrofico in quell’anno da far prevedere una nuova fine per l’umanità? Un asteroide, dal nome di Apophis, preso dalla mitologia egizia, esso rappresentava il buio e il Caos; spesso raffigurato con le sembianze di un cobra. Classificato come near-Earth o semplicemente NEA. Cioè quegli asteroidi che transiteranno “vicini” alla Terra. Anche se tutti i dati scientifici smentiscono qualsiasi pericolosità di questo evento, c’è da scommetterci che i soliti profeti ci soffieranno sopra, alimentando nuove paure.
Anche Newton è stato coinvolto in visioni apocalittiche, attribuendogli la fine del mondo intorno all’anno 2060. Tutto nasce da interpretazioni errate, scritte dallo scienziato, su dei foglietti non destinati alla pubblicazione e di nessun contenuto scientifico.
A questo punto c’è da chiedersi come sia possibile che un’infinità di persone, hanno da sempre creduto alla fine del mondo, o a catastrofismi immani capaci di cancellare l’umanità intera. L’unica risposta possibile è che a tutti questi faccia difetto la memoria.
Featured image la Mesoamerica, in evidenza l’area maya. Fonte Wikipedia.
Tagged as: 21 dicembre 2012, crisi, fine del mondo, Giornalismo online, Maya, opinioni online, Rosebud - Giornalismo online
Categorised in: 773, Tutti gli articoli, Varie