Questo Istituto dopo aver ridotto (nel mese di novembre) dell'83%, da 2,81 miliardi a 467 milioni di dollari, il valore dei titoli italiani iscritti nel proprio bilancio, ha proseguito con gli stessi metodi nei confronti degli altri debiti europei, come quello spagnolo, tagliato del 62%, e quello greco (-43%). Il Gruppo infatti ha ridotto l'esposizione verso Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna, dai 3,55 miliardi di settembre a soli 884 milioni di dollari attuali.*** fonte
Diciamo che dopo questo drastico dimagrimento dei suoi conti verso l'esposizione europea, il Gruppo ha anche formulato una seria previsione per il 2012, sull'andamento economico del Vecchio Continente. ***Il rischio principale individuato dalla maggior parte degli strateghi è la crisi del debito dell'eurozona, che (molto simile a Lehman Brothers) potrebbe far saltare in aria, l'intero sistema UE.
E anche se il mondo mettesse in campo strategie per evitare la crisi, di certo l'economia globale dovrà, senza ombra di dubbio, affrontare ancora l'austerità in tutta Europa, un rallentamento della crescita in Cina, e l'incertezza politica negli Stati Uniti. Tuttavia, le basse valutazioni renderebbero appetibili le scorte per un "probabile buy".
In ogni caso, l'intero paragrafo da cui ha tratto questa frase vale più di leggere:
La scrittura "prospettive" per il prossimo anno non è mai facile, e quella attuale è meno facile delle altre volte. Nella maggior parte dei casi, le prospettive sono più incerte quanto più si va fuori, però, i prossimi giorni o settimane, sono particolarmente importanti, non solo in termini di eventuali rendimenti per il calendario 2012, ma anche al di là di questo. Due questioni chiave collegate dominano lo scenario dell'investimento: la prima, sono le prospettive di crescita globale e dei profitti. La stretta correlazione tra il mercato e gli utili dal 2004 suggerisce che questo aspetto probabilmente continuerà a dominare. Il secondo problema strettamente correlato, è il rischio di una disgregazione della moneta unica. Ammettiamo le cose senza mezzi termini, o abbiamo un altro evento di credito molto grave con conseguenze almeno così gravi come il fallimento di Lehman Brothers, o gli stock sono probabilmente un buy. Le valutazioni di mercato si sono spostate a livelli che, a nostro avviso, son già parzialmente scontate, nel caso in cui ci fosse un "rischio di coda".***fonte