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2013 anno nero per consumi e disoccupazione

Creato il 06 marzo 2013 da Stelladellest

2013 anno nero per consumi e disoccupazione

f.to web

Calano i consumi ed aumenta la disoccupazione,ci aspetta un 2013 difficile.
Nuovi dati e previsioni negative arrivano sul fronte della crisi economica da Confcommercio.
A gennaio i consumi sono scesi del 2,4% rispetto a un anno prima e dello 0,9% su dicembre. I consumi potrebbero continuare a calare nei prossimi mesi. Confcommercio sostiene che non si può escludere un ulteriore peggioramento, confermando l'impressione che anche il 2013 sarà un anno particolarmente difficile per l'economia italiana".
La riduzione dei consumi ha interessato alimentari,bevande,tabacchi ed abbigliamento.
per saperne di più:
http://tg24.sky.it/tg24/economia/2013/03/06/crisi_consumi_calo_confcommercio.html
La disoccupazione a gennaio schizza all’11,7%, portando a 3 milioni il numero delle persone in cerca di un posto, come mai era accaduto almeno dal 1992, ovvero da 20 anni. La febbre sul mercato del lavoro sale così ancora, con forti perdite tra chi possiede un impiego: in dodici mesi l’Istat conta oltre 300 mila occupati in meno. A pagare il prezzo più alto sono sempre i giovani, tanto che ormai in Europa fa peggio dell’Italia solo la Spagna.
Il nuovo anno apre quindi in deciso peggioramento, dopo un 2012 già nero, che registra un boom di disoccupati, quasi 640 mila in più, e di precari, arrivati a 2,8 milioni. Le ultime cifre dell’Istituto di statistica assomigliano a un bollettino di guerra che spaventa sia i sindacati che gli imprenditori: per il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, si tratta di dati «agghiaccianti». Ma a soffrire è tutto il Vecchio Continente, nella zona euro la quota di chi è a caccia di un posto a gennaio balza all’11,9%, con il commissario all’occupazione Laszlo Andor che parla di tassi «inaccettabili», una «tragedia per l’Europa».
Nel dettaglio, tornando all’Italia, le stime dell’Istat indicano per gennaio un numero di senza lavoro in aumento di 110 mila unità in un mese. Solo tra i giovani in 655 mila sono a spasso. Insieme agli under 25 le più penalizzate continuano ad essere le donne: tra loro il tasso di disoccupazione è pari al 12,8%. Guardando agli inattivi, non scendono più su base mensile, anzi l’Istat rileva un piccolo incremento. Forse molti di coloro che erano entrati nel mercato, per tentare l’impresa di essere assunti, si sono dovuti arrendere. Quindi a gennaio la crescita dei senza lavoro riprende ad essere alimentata dalle perdite occupazionali.
Facendo un passo indietro, la fotografia completa sul 2012 restituisce un Paese dove la disoccupazione è salita rispetto al 2011 di oltre il 30% (636 mila unità) coinvolgendo, spiega l’Istat, in più della metà dei casi persone con almeno 35 anni. Un rialzo che è dovuto sei volte su dieci a quanti perdono il proprio posto. E una volta smarrito un impiego è sempre più difficile ritrovarlo, dato che la disoccupazione di lunga durata, oltre i dodici mesi, sale al 52,5%. Spesso a perdere il posto sono i più giovani, mentre prosegue la crescita degli ultracinquantenni ancora a lavoro, a causa dell’inasprimento dei requisiti per andare a pensione. Sempre il 2012 segna l’avanzata del precariato: con 2 milioni e 375.000 contratti a termine, al top dal 1993, e 433.000 collaboratori. Un altro segnale dell’indebolimento dei rapporti di lavoro viene dal forte incremento del part time (+10%), soprattutto involontario. Ma non sono solo gli italiani a subire gli effetti della crisi, anche gli stranieri che giungono nella Penisola devono fare i conti con un tasso di senza lavoro salito al 14,1%.
Durante il 2012 il mercato del lavoro è andato sempre più deteriorandosi, peggiorando di mese in mese, basti pensare come il tasso di disoccupazione giovanile abbia toccato nell’ultimo trimestre il 39%, con un picco del 56,1% per le ragazze del Sud.
I sindacati vedono nero: la Cgil rilancia «l’emergenza» occupazionale; mentre la Cisl sottolinea come nell’ultima parte del 2012 siano diminuiti anche i contratti a termine e di collaborazione; la Uil definisce i dati dell’Istat «inquietanti», sulla stessa linea l’Ugl. Dall’altra parte esprimono timori anche Confindustria e Confcommercio. In particolare il leader di viale dell’Astronomia evidenzia come «la situazione sia assolutamente drammatica».
http://www.lastampa.it/2013/03/01/economia/nuovo-record-per-la-disoccupazione-senza-lavoro-il-dei-giovani-Vm9SHdOoqBAfbgqlwM0I3I/pagina.html

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