2015

Da Johnbrunosaid

Il desolato mondo del desolato.
Ha conquistato la vetta più alta.
E’ salito, con un piccolo asino, da quella via, passo dopo passo,
togliendo e mettendo oggetti nello zaino,
per mantenere l’equilibrio,
per non perdere peso.
Ogni tanto una carezza,
sul muso,
per concessione di Eolo.
Ha optato per uno strata-gemma,
commettendo l’errore di spezzare la parola
poiché stratanon ha alcun senso.
Gli rimane la gemma
che utilizza citando:
“…salsi colui che 'nnanellata pria / disposando m'avea con la sua gemma...”
e gli si è aperto il cielo,
immagina figure proiettate,
le cambia, con la mano vicino alla fonte,
per nasconderle,
e sostituirle con le ombre dell’oriente,
nel caso si pensasse di possedere ancora
l’antica geocentricità.
Involontariamente ha creato adepti,
ai piedi della montagna,
osteggiati dalle democratiche guide
che inventano regole di diritto,
le stesse guide che hanno tracciato la via
sull’impervia salita,
scalata, consumata, derisa
dall’asino carico come un somaro.
E la povera bestia, vittima della stupidità
di uomini persi in polittici del XIV secolo
di mediocre fattura,
ha divelto la recinzione dell’ignoranza
e del perbenismo, coperto dalla neve
sparata dai cannoni dei contraffattori della verità.
Il desolato mondo del desolato.