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2016: la narrativa al tempo della Netflix Tv

Creato il 04 gennaio 2016 da Scrid
Posted on 4 gennaio 2016 by in scrittura creativa, editoria digitale | Leave a comment

Dopo le festività (a proposito, buon anno a tutti!) è doveroso fare alcune riflessioni sulle nuove prospettive che si aprono per gli scrittori digitali in questo 2016.
Purtroppo, a giudicare dal tono degli articoli che mi è capitato di leggere, il dibattito si preannuncia sempre lo stesso: vincerà la carta o l’ebook?

Non si può negare che i libri digitali non hanno avuto la crescita sperata, ma è pur vero che le vendite del cartaceo sono ferme da almeno due anni, sia in Europa che negli Stati Uniti. Allora, cosa sta realmente succedendo? Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo anno?

Non è irrealistico sostenere che la lettura si troverà a competere sempre di più con altri generi di intrattenimento, film, serie tv e Internet, videogiochi.
Se c’è una cosa che fenomeni come “Cinquanta sfumature di grigio” ci hanno dimostrato, è che i lettori occasionali, e una percentuale crescente di lettori cosiddetti forti, sono sempre più disposti ad investire il proprio tempo su media differenti.

Il bestseller, che inizialmente ha dato slancio alla diffusione degli degli ebook, deve il prolungamento della sua fama anche all’isteria che si è creata intorno all’uscita della versione cinematografica. Per lo stesso motivo, altri marchi, come Marvel o Disney, stanno diffondendo le loro storie attraverso un ampio spettro di formati, libri, audiolibri, film, musica e giochi, sicuri di attirare un pubblico diverso per ognuno di questi.

Secondo il New York Times, stiamo probabilmente assistendo alla nascita di un nuovo genere, quello della Netflix Tv, che fonde elementi della televisione, del cinema e del romanzo.

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Le serie televisive sono state spesso paragonate ai romanzi seriali, ma guardare una serie in streaming è ancora più simile a leggere un libro, perché le varie stagioni vengono rilasciate nel loro insieme ed è, quindi, lo spettatore a decidere con quale frequenza e per quanto tempo immergersi in una storia. Inoltre, lo streaming è capace di creare un effetto dipendenza molto simile a quello provocato dai videogiochi, come se ogni episodio diventasse un livello da sbloccare.

Il fatto che non è più necessario ripetere ciò che è accaduto negli episodi precedenti, per gli spettatori ritardatari (stile soap-opera, avete presente?), fa sì che ogni puntata possa arricchirsi di nuovi dettagli, colpi di scena, incidenti, che stimolano a proseguire la visione.

Possiamo concludere che, anche se cambia il mezzo, ciò che conta è sempre e comunque il racconto, soprattutto in un contesto in cui i network sono in grado di accumulare enormi quantità di dati sui gusti e le abitudini del pubblico; a mettere ordine in questa matassa sempre crescente di metadati e algoritmi, ci sarà sempre bisogno di scrittori, capaci di stimolare ancora la meraviglia creando narrazioni avvincenti e pertinenti.

Torneremo ancora a discutere delle nuove tendenze che ci aspettano in questo 2016, intanto, aspetto i vostri commenti!


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